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Partenza poco sotto la parità per le borse europee, in attesa oggi della riunione della Bce e con la ripresa delle forniture di gas russo all’Europa che fornisce un po’ di sollievo ai mercati, mentre in Italia si guarda alla crisi di governo.
Pesante Milano, dove il Ftse Mib cede il 2,3% in area 20.850 punti. Sotto la parità l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%). e il Cac 40 di Parigi (-0,1%).
Il sentiment degli operatori resta fragile sui dubbi sul fatto che il peggio del crollo dell’azionario sia alle spalle, dopo il pesante sell-off che ha colpito i mercati quest’anno tra la guerra in Ucraina e le preoccupazioni per il rischio di recessione.
Il focus oggi sarà rivolto soprattutto sul meeting della Bce, che secondo le attese dovrebbe alzare i tassi di interesse per la prima volta in oltre un decennio dello 0,25%, sebbene alcuni analisti ipotizzino una stretta da 50 punti base. Attese poi indicazioni sullo scudo anti spread.
È ripresa intanto l’attività del gasdotto dalla Russia alla Germania dopo i 10 giorni di stop per manutenzione, anche se a capacità ridotta. Il presidente russo Vladimir Putin ha avvisato che se le sanzioni dovessero impedire interventi di revisione i flussi saranno interrotti.
Il ripristino del Nord Stream ha alleviato, almeno in parte, le preoccupazioni riguardo alla possibile mancanza di una quantità sufficiente di forniture per l’inverno, in un momento in cui l’Unione europea si stava preparando a uno scenario in cui Mosca interrompa l’export.
In Italia tengono banco le questioni politiche, con il governo Draghi ormai al capolinea. Il premier dovrebbe recarsi oggi al Quirinale per annunciare le proprie dimissioni, mentre si fa sempre più concreta l’ipotesi di scioglimento delle Camere e di elezioni a ottobre.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund sale di circa 10 punti base in area 222, con il rendimento del decennale italiano al 3,48%.
Sul Forex il cambio euro/dollaro si mantiene poco sopra quota 1,02 e il dollaro/yen a 138,3, dopo che la BoJ ha mantenuto la sua politica monetaria accomodante e abbassato le stime di crescita per quest’anno.
Tra le materie prime, infine, ancora in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,8%) a 106,1 dollari e il Wti (-0,9%) a 99 dollari.
Tornando a Piazza Affari, male in particolare le banche con Unicredit che non fa prezzo in avvio, mentre arretrano Bper (-5,4%), Intesa Sanpaolo (-4,8%) e Banco Bpm (-5,2%). In controtendenza Stm (+1%).
Fonte MarketInsight