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Seduta incerta per i mercati asiatici dopo due giorni di acquisti sostenuti dal rally di Wall Street e dai nuovi stimoli messi in campo dalle banche centrali.
Malgrado infatti il secondo trimestre si preospetta essere il peggiore della storia, la Fed continua ad assicurare ampia liquidità ai mercati finanziari alimentando l’ottimismo.
A sostenere il sentimenti positivo che aleggia su Wall Street ancyhe il buon rimbalzo delle vendite al dettaglio del mese di marzo, che hanno registrato un importante crescita a +17,7% contro il +8,4% atteso dagli analisti e al -16,4% precedente.
Notizie meno entusiasmanti dal fronte macro arrivano invece dal Giappone dove la bilancia commerciale ha registrato nel mese di maggio un altro calo a -833,4 miliardi di Yen, leggermente meglio del mese precedente ma ampiamente al di sotto delle aspettative.
Martedì la Bank of Japan aveva già aumentato il “programma speciale” pianificando l’acquisto di obbligazioni societarie e di prestiti alle banche arrivando a stanziare 110 trilioni di yen nel tentativo di contrastare lo tsunami scatenato dalla pandemia di Covid-19.
Tra le materie prime si ferma il recupero delle quotazioni del greggio con il Brent a -1,61% a 40,3 dollari e il Wti a -1,77% a 37,7 dollari al barile.
Cosi in Cina i due indici principali viaggiano poco sotto la parità con Shanghai e Shenzen entrambi a -0,2%. Perfettamente sulla parità invece Hong Kong.
In lieve calo anche il Giappone nonostante il profondo rosso della bilancia commerciale con il Nikkei a -0,5% e il Topix a -0,3%.
Il tutto dopo l’ennesimo rialzo di Wall Street che continua a ignorare i fondamentali societari sostenuta dagli stimoli messi in campo dalla Fed con il Dow Jones a +2,04%, l’S&P500 a +1,9% e il Nasdaq a +1,75%.
Fonte MarketInsight