Seduta in rosso per i mercati asiatici mentre il governo centrale cinese cerca di limitare i poteri dell’opposizione nella provincia autonoma di Hong Kong.
Le autorità cinesi hanno infatti avviato l’iter per l’approvazione di una legge che vieti attività di carattere secessionista e sovversive, e che blocchi le interferenze straniere nella provincia.
Una mossa strettamente correlata anche al riaccendersi delle tensioni con gli Usa con il presidente Trump che non perde occazione per addossare le responsabilità della pandemia alla gestione cinese.
La risposta del governo cinese però è stata chiara con la superpotenza asiatica pronta a ritorsioni se la Casa Bianca dovesse approvare le sanzioni.
Le tensioni pesano sulle quotazioni del greggio con il Brent a -5,93% a 33,92 dollari al barile e il Wti a -6,4% a 31,75 dollati al barile.
Poco mosso l’oro a +0,19% a 1.729 dollari l’oncia.
Tornando ai mercati i listini cinesi sono appesantiti dallo scontro con gli Usa con Shanghai a -1,6% e Shenzen a -1,9%. Crolla Hong Kong a -4,8%.
Le tenzioni internazionali pesano sugli indici giapponesi con il Nikkei a -0,7% e il Topix a -0,9%.
Anche Wall Street ha ritracciato ieri sera dopo i guadagni delle ultime sedute con il Dow Jones a -0,41%, l’S&P500 a -0,78% e il Nasdaq a -0,97%.ù
Fonte MarketInsight