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Seduta positiva per i mercati asiatici che ignorano le tensioni con gli Usa e con gli analisti che guardano con un cauto ottimismo alla ripartenza.
Sullo sfondo però ci sono le preoccupazioni per gli scontri che stanno infiammando gli Stati Uniti, scoppiati dopo l’uccisione di George Floyd a Minneapolis.
Le proteste, iniziate nella più grande città del Minnesota, si sono estese a macchia d’olio in tutta la nazione, facendo esplodere quel sentimento di ingiustizia e disparità che anche a causa del lockdown e della pandemia era cresciuto nelle fasce più deboli della popolazione.
I mercati per ora sembrano ignorare i tumulti e non tengono conto delle conseguenze sulla riapertura delle attività nelle città colpite dalle proteste con molte attività commerciali messe a ferro e fuoco.
Infatti gli stimoli messi in campo dalla Fed e dalle altre banche centrali di tutto il mondo stanno sostenendo il mercato finanziario mentre i dati macroeconomici mostrano lo tsunami che si è abbattuto sull’economia reale.
Nel frattempo tra le materie prime le quotazioni del greggio continuano a viaggiare sui massimi da marzo con il Brent a +0,63% a 38,56 dollari e il Wti a +0,93% a 35,77 dollari al barile.
Poco mosso l’oro che rimane comunque sui massimi da inizio 2013 a -0,09% a 1.738 dollari l’oncia.
Cosi la Cina viaggia intorno alla parità con Shanghai a +0,1% e Shenzen a +0,2%. Prosegue il recupero a Hong Kong che guadagna lo 0,7%.
Più marcati gli acquisti in Giappone con il Nikkei e il Topix entrambi a +1,5%.
Il tutto dopo la seduta positiva di Wall Street con il Dow Jones a +0,36%, l’S&P500 a +0,38% e il Nasdaq a +0,66% mentre la Casa Bianca cerca di mettere fine alle proteste che stanno dilagando in tutti il paese.
Fonte MarketInsight