“Pensiamo di saper far funzionare le fusioni e che esse aiutino a migliorare i conti grazie alle sinergie, e a crescere nel digitale. Noi ci siamo guadati attorno, abbiamo parlato con diversi interlocutori ma in questo momento non sembrano esserci i presupposti per avviare un percorso di consolidamento”.
Lo ha affermato in un’intervista a L’Economia de Il Corriere della Sera Giuseppe Castagna, Ceo di Banco Bpm.
L’istituto di piazza Meda, pertanto, presenterà entro novembre un piano stand alone al 2024.
Il manager ha poi spiegato di non aver mai pensato ad operazioni di acquisizione ostili, poiché l’idea di fondo è sempre stata quella di “creare il terzo polo bancario attraverso un’operazione concordata, autenticamente trasformativa, in grado di dare vita a una realtà che potesse competere sul mercato italiano con gli altri due grandi gruppi esistenti”.
L’Ad ha poi aggiunto che Banco Bpm non è interessato a Carige, dato che è già il secondo gruppo in Liguria (dove è presente con Banco di Chiavari e della Riviera Ligure). Una fusione con Carige “non sarebbe una operazione trasformativa”, ha sottolineato Castagna, aggiungendo: “Abbiamo esperienza di operazioni di ristrutturazione e sappiamo che il mercato le apprezza soltanto quando sono completamente concluse”.
Il manager ha poi fatto presente di non avere mai pensato a un’operazione con Mps e, in merito a UniCredit, ha riportato: “Non abbiamo mai parlato con UniCredit da quando è arrivato il nuovo amministratore delegato (Andrea Orcel). Peraltro, UniCredit ha un dialogo in corso con un’altra banca (Mps) e pertanto non ritengo sia corretto fare alcun commento”.
Intorno alle 09:50 a Piazza Affari il titolo cede il 3,1% a 2,60 euro, mentre l’indice di settore lascia sul terreno il 2,5 per cento.
Fonte MarketInsight