
di Giancarlo Brocci*
SIENA. Siena vive la sua Quaresima con una dignità per niente scontata. Certo, non era preparata all’eclissi del Monte dei Paschi; non poteva esserlo, tanto lungo era il cordone ombelicale che la legava alla Banca Mamma. Ma io non ho titoli per parlare di cose su cui discettano ormai da anni i senesi delle lastre ed i politici di mestiere residui. Qualcosa, considerato che me lo chiede un buon amico, posso provare a dire di sport, visto che devo continuare ad occuparmene e, se non la passione invero calante, il successo de L’Eroica mi obbligherà a farlo per il resto dei miei giorni.
Credo che Siena debba leggere questo momento come l’opportunità di una dieta obbligata che presto l’intero mondo dello sport si sentirà prescrivere; per certi versi mi verrebbe di dire che, al solito, è una crisi che apre prospettive, che stimola a crescere ed a farlo, vista la congiuntura, precorrendo tempi che verranno per tutti.
Lo sport, questa odierna produzione di spettacolo (spesso bruttino) che non merita la maiuscola, vive la sua ipertrofia, forse meglio la sua elefantiasi, con prospettive che a me paiono tristi assai. Se ci fermiamo a calcio e basket, quelli in cui a Siena siamo stati eccellenze nazionali meno di un lustro fa, devo dire che sempre più tutto passa per i budgets, per capitali più o meno pelosi e per lo strapotere di figure autoreferenziate che dispongono del mercato, ne determinano i livelli di prezzo ed i giri di affari. In più si devono fare i conti col dominio, ormai conclamato, delle televisioni, i cui diritti orientano i “meriti” sportivi ed i ranking. Per non parlare delle esagerazioni muscolari e di ossigenazione, che impongono ritmi e tempi di gioco ormai oltre il limite dell’ansia, proponendo contrasti e rimpalli, scontri fisici e filosofie di gioco tutte orientate a non far giocare l’avversario.
Siena può ripartire dal basso con qualche anticipo. Ma può farlo con un patrimonio che mi pare non sia comune a tante realtà: i suoi tifosi. Robur e Mens Sana, anche alle attuali dimensioni di defilate outsiders, contano su passioni e pubblici di tutto rispetto, su un patrimonio di amore verso i colori e la città che ha rari riscontri nel panorama nazionale. Da questi deve rimettersi in corsa.
Certi tempi non torneranno per nessuno, per molte realtà, alcune sorprendenti, il dimagrimento potrebbe essere ben più traumatico.
*Giancarlo Brocci è l’inventore dell’Eroica. E’ un organizzatore sportivo, ex-arbitro di calcio, attivo nella cooperazione internazionale