Al 4° posto il primo made in Italy, il Brunello di Montalcino Il Poggione
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NEW YORK. Sono 20 i vini italiani nella classifica di Wine Spectator sui migliori 100 vini al mondo del 2015. Podio tutto americano ma al quarto posto il primo made in Italy, il Brunello di Montalcino Il Poggione. Nella top ten un altro rosso italiano, l’amarone Alighieri delle cantine Masi.
Al primo posto il cabernet sauvignon di Peter Michael del 2012 seguito da un altro canernet sauvignon di Quilceda Creek. La California completa il podio con il pinot nero del produttore La Source.
La bibbia del vino negli Stati Uniti conferma la sua impostazione anche in questa edizione, con una spiccata preferenza verso vini cossiddetti muscolosi. Tra i 20 italiani figurano ben 5 brunelli, un nobile di montepulciano, un amarone e un barolo. Tra le 100 etichette top non figurano i grandi nomi dell’enologia italiana come Masseto, Sassicaia e Solaia o i barbaresco di Angelo Gaja. Ma non figurano neanche le griffe storiche francesi di Bordeaux e Borgogna. Wine Spectator anche nell’ultima classifica snobba i prodotti dei cugini d’oltralpe,. Soltanto nove le etichetti francesi, la prima è il Clos Fourtet St. Emilion al nono posto, subito prima del Klein Constantia, la prima volta di un vino della Nuova Zelanda tra i preferiti della rivista americana. Per trovare il secondo francese occorre scendere al 47mo posto con lo chablis di Jean Marc Brocard.
Tornando agli italiani la pattuglia dei toscani domina. Oltre al Poggione altri quattro brunelli (La Serena, Altesino, Livio Sassetti, Collosorbo), poi il Sapaio di Bolgheri, il Chianti di Castello d’Albola, il Brancaia, l’Arcanum e Guado al Tasso di Bolgheri delle Cantine Antinori.