Il presidente Busi “Premiato il nostro lavoro sul brand. Anche così si aprono nuovi mercati”
FIRENZE. “Penso che berremo anche una bottiglia di vino rosso..com’è il vostro ‘Cianti’?”. “Il nostro Chianti è molto buono, mediamente corposo, con un accenno di ciliegia”.
In questo scambio di battute fra il protagonista della serie cult Stranger Things – targata Netflix – e il maitre del ristorante di lusso in cui va a cena per far bella figura con una donna, c’è tutta la potenza del brand Chianti: “Anche chi non sa pronunciarne il nome lo conosce, anche chi non sa nulla di vino lo ordina per darsi un tono. Un successo che non è frutto del caso.” spiega il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi.
Stranger Things, giunta alla terza stagione, è la serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Matt e Ross Duffer e prodotta da Camp Hero Productions e 21 Laps Entertainment per la celeberrima piattaforma di streaming: sta spopolando tra i Millennials ed è già considerata uno dei maggiori successi di Netfilx. Racconta la scomparsa di un bambino in circostanze misteriose e l’arrivo di una strana ragazzina con poteri telecinetici. E’ ambientata negli anni Ottanta a Hawkins, una cittadina dello stato americano dell’Indiana e nel cast vanta attori del calibro di Winona Ryder.
La prima stagione è stata pubblicata su Netflix il 15 luglio 2016, la seconda il 27 ottobre 2017 e la terza il 4 luglio 2019: il Chianti entra da protagonista nella seconda puntata della terza, attesissima stagione.
Non è la prima volta che il vino più noto al mondo affianca attori da Oscar sul piccolo e sul grande schermo. In “Dalla Russia con amore” (1963) il Chianti aiutò James Bond, interpretato da Sean Connery, a smascherare una spia che aveva ordinato un piatto di pesce accompagnato da un bicchiere di Chianti, cosa che nessun vero gentleman farebbe mai.
E’ del 1991 la celeberrima scena de “Il silenzio degli innocenti” in cui il dottor Hannibal Lecter racconta: “Uno che faceva un censimento una volta cercò di interrogarmi. Mi mangiai il suo fegato, con un bel piatto di fave, ed un buon Chianti…”.
“Nell’immaginario collettivo, nella mente dei più famosi registi, nello storytelling di Hollywood, nei desideri dei consumatori di tutto il mondo, il Chianti è sinonimo di vino rosso d’eccellenza. Questo non è frutto del caso – commenta Busi – ma il risultato di un lavoro lungo e meticoloso di comunicazione del prodotto, del territorio, delle aziende, del marchio. La citazione nella serie di culto per i giovanissimi conferma ancora una volta che il Chianti è ormai un ‘sovrabrand’ rispetto ai già blasonatissimi Made in Italy e Made in Tuscany. Ed è di grande importanza il fatto che Stranger Things sia statunitense, rivolta ad un pubblico di giovanissimi e diffusa attraverso un canale totalmente digitale: questo ci apre le porte di mercati nuovi e dalle enormi potenzialità, moltiplicando i nostri possibili spazi di business”.