Coldiretti: 1 bottiglia su 5 venduta oltre confine è toscana
FIRENZE. La vendemmia in Toscana è in pieno svolgimento si annuncia scarsa nelle quantità, ma eccellente e si fanno le prime proiezioni sull’andamento dei mercati nazionali ed esteri. Secondo recenti dati Istat il vino, specialmente quello di qualità, sta tornando nelle tavole degli italiani, infatti si registra un aumento dei consumi dei vini Doc (+5%) e Igt (+4%) come anche degli spumanti (+6%). A calare sono invece gli acquisti di vini comuni (-4%).
Nel bicchiere un vero successo registrano i vini toscani, oggi sempre più protagonisti sugli scaffali dei supermercati, dal Chianti al Montepulciano, dal Brunello al Morellino.
“Quello del vino è un argomento quanto mai importante per la Toscana – ha detto Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti – dove le superficie vitate sono oltre 59mila ettari con una produzione di circa 3milioni e 500mila quintali di uve che vengono trasformati in 2milioni e 800mila ettolitri di vino. La Toscana del vino rappresenta il 6.3% del vino italiano attestandosi come sesta regione per produzione. Il settore vitivinicolo, uno dei punti di forza dell’agricoltura toscana, mostra una grande vitalità, che si traduce in un aumento degli investimenti e nella profonda riorganizzazione delle aziende e della filiera”.
La Toscana, che vanta le più prestigiose denominazioni di origine dei vini, conta 11 Docg, 41 Doc e 6 Igt. La produzione di VQPRD supera 1,7 milioni di ettolitri. Il Chianti rappresenta la quota più importante della produzione di vini a Docg. Oltre il 70% dei vini è venduto sui mercati esteri (export 2016: 900 milioni di euro).
“Il vino toscano è cresciuto scommettendo sulla sua identità, con una decisa svolta verso la qualità che ha permesso di conquistare primati nel mondo dove in pratica una bottiglia
su cinque di vino italiano bevuta oltre confine, viene dalla nostra regione – ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Tulio Marcelli, nel sottolineare che “occorre ora sostenere lo sforzo delle imprese proseguendo sulla strada della semplificazione ottenuta con l’approvazione del Testo Unico “taglia burocrazia”, che è il frutto di una lunga mobilitazione per liberare le energie del settore più dinamico del Made in Italy a tavola”.
“La nostra organizzazione – dice Antonio De Concilio, direttore regionale di Coldiretti Toscana – mette a disposizione delle 16000 imprese vitivinicole una capillare rete di uffici presenti sul territorio, per l’assistenza e la consulenza tese a semplificare la vita delle imprese, dando loro la possibilità di recuperare tempo da poter dedicare alla vera e propria attività aziendale, il cui successo si gioca anche con la capacità di penetrazione sui mercati internazionali. Coldiretti – conclude De Concilio- cerca di migliorare sempre più questa azione di supporto alle imprese, attraverso l’acquisizione di professionalità ed una corretta sussidiarietà con la pubblica amministrazione”.