Ancora un paio di settimane d'attesa
SAN GIMIGNANO. I produttori di Vernaccia di San Gimignano non si sbilanciano troppo sulla vendemmia: ancora mancano un paio di settimane all’inizio della vendemmia e l’andamento climatico di questo ultimo periodo farà la differenza.
Letizia Cesani, Presidente del Consorzio della Denominazione di San Gimignano, descrive la situazione: “Dopo un decorso invernale normale, senza eccessi di nessun tipo, la primavera ha registrato un considerevole aumento delle precipitazioni che da una parte hanno avuto un effetto molto positivo, ripristinando le falde acquifere sotterranee che necessitavano di essere riequilibrate dopo la siccità del 2012, dall’altra però hanno favorito le condizioni per lo sviluppo delle più comuni malattie della vite, costringendo i produttori ad un giornaliero monitoraggio delle infestazioni e ad attenta gestione del vigneto.
Le condizioni climatiche hanno inciso anche sulla fase vegetativa, partita per la Vernaccia di San Gimignano con circa una settimana di ritardo rispetto al trend degli ultimi anni e di dieci giorni per il Sangiovese, ritardo che si è mantenuto negli stadi successivi, dalla fioritura all’allegagione, per finire con la vendemmia, che se restano queste condizioni climatiche partirà non prima del 10-12 settembre e per certe zone anche più tardi.
Comunque se guardiamo indietro nel tempo, possiamo constatare che la vendemmia di metà settembre è assolutamente nella norma per il vitigno Vernaccia di San Gimignano; sono state le primavere precoci e le estati molto calde che hanno contraddistinto gli ultimi anni a costringere i produttori a vendemmie precoci e a farcele pensare ‘normali’. Con il 2013 possiamo dire che siamo tornati nella norma del lungo periodo.
In questo momento le condizioni sono perfette, il cambiamento climatico dell’ultima decina di agosto sta contribuendo ad una evoluzione decisamente favorevole dell’ultima fase del processo di maturazione delle uve: l’elevata escursione termica dal giorno alla notte (si passa dai quasi 30° del mezzogiorno ai 15°/16° della notte) ci permette di prevedere una grande complessità aromatica delle uve e il mantenimento dell’elevata acidità che le analisi registrano al momento, condizioni ideali per ottenere vini fini, aromatici e con la giusta gradazione alcolica. Rispetto al 2012, che aveva registrato una diminuzione del 11% sul 2011, prevediamo un aumento di produzione anche se ancora difficilmente quantificabile.”
Dello stesso parere il vicepresidente del Consorzio, Ivaldo Volpini, che aggiunge: “La scarsità di precipitazioni del 2012 a cui hanno fatto seguito le piogge incessanti della primavera 2013 hanno creato degli scompensi vegetativi che hanno inciso sull’allegagione portando ad un carico produttivo abbastanza contenuto, anche se leggermente superiore a quello dello scorso anno. Per nostra fortuna madre natura sta ora compensando questi squilibri con un andamento stagionale ottimale per il completamento della maturazione: le aspettative sono ottime, per uve con un corredo aromatico intenso e vini di grande qualità”.