CHIANTI. I primi furono i tre bicchieri del 1988 a Castello di Ama per il Chianti Classico S. Lorenzo 1983. “Vini d’Italia” nasceva quell’anno con 500 produttori e 1500 vini recensiti. A guardare le cifre dell’ultima edizione della storica guida si ha la percezione di quanto sia cambiata in questi ultimi vent’anni la viticoltura italiana: 2245 i produttori presenti nelle pagine del 2008 per 18.000 vini esaminati. Un impegno rivolto verso la qualità che vede la denominazione Chianti Classico tra le protagoniste degli ultimi anni. Dei 127 “tre bicchieri” ottenuti dal Gallo Nero in questi primi vent’anni della guida edita da Gambero Rosso e Slow Food 84 sono stati assegnati dal 2000 a oggi.Otto i “tre bicchieri” del Gallo Nero nella guida 2009: Badia a Coltibuono (Chianti Classico 2006) Castello di Ama (Castello di Ama 2005), Fattoria Le Corti – Principe Corsini (Corte Vecchia Riserva 2005), Il Molino di Grace (Il Margone 2005), Agricoltori del Chianti Geografico ( Riserva Montegiachi 2005), Felsina (Riserva Rancia 2005), Ruffino (Riserva Ducale Oro 2004), Tenuta di Capraia (Chianti Classico Riserva 2005). Tra i premi assegnati quest’anno spiccano i tre bicchieri di un Chianti Classico d’annata: il 2006 di Badia a Coltibuono. E’ infatti la prima volta che la storica guida concede il massimo riconoscimento a un “Classico” che non sia ne’ una Riserva ne’ una selezione. “Anche in questa ventiduesima edizione della Guida del Gambero Rosso, come avviene oramai da tempo, i vini del nostro Territorio occupano un posto di rilievo nel Gotha enologico nazionale – Afferma il Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, Marco Pallanti – Da anni il Chianti Classico, già vincente sui mercati di tutto il mondo, viene proclamato vincitore anche dalle Guide. Si susseguono le vendemmie, buone, meno buone o incerte, ma la costanza qualitativa dimostrata anno dopo anno dai produttori del Chianti Classico rappresenta una autentica certezza e la miglior garanzia per il consumatore”.Riconoscimenti destinati a tornare anche il prossimo anno tra i confini del Chianti. La vendemmia 2008, infatti, sta portando in cantina uve equilibrate, sane, grazie a un andamento climatico che dopo una primavera piovosa ha regalato un’estate all’insegna del bel tempo. Le piogge di fine estate unite a una perfetta escursione termica hanno completato una stagione che esperti e addetti ai lavori non temono di battezzare come ottima premessa a grandi bottiglie.
A questo punto non resta che aspettare per ritrovare quelle che oggi sono solo realistiche speranze nei tre bicchieri più famosi al mondo.