SIENA. NellA puntata di Focus Week End il rotocalco Tv di Etruria Media Group che spazia a 360 gradi ed è curato da Alex Revelli e condotto da Susanna Cutini, esperti di comunicazione e cucina storica, si è parlato di scienza, problemi familiari e naturalmente di cibo.
Argomento d’entrata della trasmissione che viene replicata il 10, 12, 13 e 16 gennaio su Teletruria in vari orari è stato il Ristorante per Bambini, iniziativa che parte il 6 marzo con una cena sperimentale gratuita che prevede da un menu descritto attraverso una filastrocca per ogni piatto, nel contesto del programma di “educazione nutrizionale” curato dalla professoressa Lia Rossi Prosperi.
Ha chiuso l’argomento il libro “Suavis Locus, Novelle Toscane nel piatto” di Bandolo della Matassa e la Contessa in cui i due autori sotto pseudonimo si divertono a collocare personaggi ed eventi nella storia attraverso i loro gusti e i piatti preferiti. “E se Garibaldi – ha raccontato Enrico Campana nel presentare la prossima edizione dell’opera in uscita a Pasqua – a tavola era di un rigore cenobitico, era astemio, doveva i suoi eroismi a una pappina rossa che altri non era una confettura di barbabietole, finocchio e radice amara che alleviava i forti reumatismi che gli impedivano di camminare, e Napoleone curava la gastrite con la crema di riso, un giovanetto Leonardo Da Vinci per ingraziarsi il suo maestro, il Verrocchio, gli regalò un’albicocca, frutto del quale era ghiotto, e fissandola ci vide quel sorriso chiuso, enigmatico, della Gioconda”.
“Naturalmente – ha precisato l’ospite – si tratta di un’opera fra fantasia e realtà, come sono le novelle”. Ma la realtà rivive adesso in alcune marmellate che Angelino Berti ha dedicato a questi grandi personaggi o toscani o che la storia ha portato in Toscana. E non sempre per episodi lieti. Garibaldi si rifugiò dopo la sconfitta di Mentana a Cetona, e poi proseguì per Ravenna e dopo diversi anni quando si preparava a puntare su Roma, il mattino della partenza con le truppe per la Città eterna venne arrestato a Sinalunga dove aveva cenato, mentre Napoleone dopo le sconfitte fu esiliato all’Isola d’Elba e durante i 100 giorni i cuochi gli dedicarono parecchi piatti, fra i quali il pollo alla Walewska, la contessa polacca che gli diede un figlio e con la quale usciva per i picnic. Enrambi erano legati, si dice, anche dalla passione per il pollo fritto passato in umido con erbe aromatiche, carote e olive.
Argomento d’entrata della trasmissione che viene replicata il 10, 12, 13 e 16 gennaio su Teletruria in vari orari è stato il Ristorante per Bambini, iniziativa che parte il 6 marzo con una cena sperimentale gratuita che prevede da un menu descritto attraverso una filastrocca per ogni piatto, nel contesto del programma di “educazione nutrizionale” curato dalla professoressa Lia Rossi Prosperi.
Ha chiuso l’argomento il libro “Suavis Locus, Novelle Toscane nel piatto” di Bandolo della Matassa e la Contessa in cui i due autori sotto pseudonimo si divertono a collocare personaggi ed eventi nella storia attraverso i loro gusti e i piatti preferiti. “E se Garibaldi – ha raccontato Enrico Campana nel presentare la prossima edizione dell’opera in uscita a Pasqua – a tavola era di un rigore cenobitico, era astemio, doveva i suoi eroismi a una pappina rossa che altri non era una confettura di barbabietole, finocchio e radice amara che alleviava i forti reumatismi che gli impedivano di camminare, e Napoleone curava la gastrite con la crema di riso, un giovanetto Leonardo Da Vinci per ingraziarsi il suo maestro, il Verrocchio, gli regalò un’albicocca, frutto del quale era ghiotto, e fissandola ci vide quel sorriso chiuso, enigmatico, della Gioconda”.
“Naturalmente – ha precisato l’ospite – si tratta di un’opera fra fantasia e realtà, come sono le novelle”. Ma la realtà rivive adesso in alcune marmellate che Angelino Berti ha dedicato a questi grandi personaggi o toscani o che la storia ha portato in Toscana. E non sempre per episodi lieti. Garibaldi si rifugiò dopo la sconfitta di Mentana a Cetona, e poi proseguì per Ravenna e dopo diversi anni quando si preparava a puntare su Roma, il mattino della partenza con le truppe per la Città eterna venne arrestato a Sinalunga dove aveva cenato, mentre Napoleone dopo le sconfitte fu esiliato all’Isola d’Elba e durante i 100 giorni i cuochi gli dedicarono parecchi piatti, fra i quali il pollo alla Walewska, la contessa polacca che gli diede un figlio e con la quale usciva per i picnic. Enrambi erano legati, si dice, anche dalla passione per il pollo fritto passato in umido con erbe aromatiche, carote e olive.