Dopo gli ultimi anni disastrosi a causa della siccità si prospetta una produzione molto positiva
MONTALCINO. Si avvicina anche quest’anno la settimana del miele di Montalcino. Ogni anno a settembre il borgo noto per il vino Brunello ospita una importante rassegna dell’apicoltura italiana. L’evento, giunto alla 45° edizione è organizzato da A.S.G.A. come momento di incontro e di scambio per l’intero territorio nazionale ed internazionale nel settore del miele e si svolgerà dall’8 al 10 settembre. All’esterno della Fortezza, nei Giardini dell’Impero sarà possibile visitare una mostra-mercato nazionale dei prodotti dell’alveare, con attrezzature apistiche e api cosmesi, nonché prendere parte a convegni nazionali sui temi attuali e sulle ricerche finanziate dall’associazione organizzatrice.
Non mancheranno le iniziative, scrittori, giornalisti o apicoltori, che si sono distinti a livello nazionale per l’attenzione verso l’apicultura, verranno premiati con “l’Ape d’oro”, e ci sarà il Concorso Internazionale dei Mieli “Roberto Franci” . Di particolare interesse anche il primo Concorso Fotografico “Panaroni & Alziati” con scatti relativi al mondo delle api e degli apicoltori. Dagli espositori vengono proposti miele di corbezzolo, di rosmarino, di rododendro che sono soltanto alcuni dei rarissimi e rinomati mieli italiani, che saranno disponibili per la degustazione e la vendita a tutti i visitatori.
“L’avvicinarsi della settimana del miele è l’occasione per fare il punto sulla produzione del miele per quest’anno – afferma Hubert Ciacci, Presidente di Montalcino di Coldiretti e produttore di miele – che fa ben sperare rispetto agli anni passati. Gli ultimi anni sono stati disastrosi, a causa della siccità le api non trovavano il nettare e la produzione ne ha risentito. Quest’anno invece si prospetta un’annata molto buona. Non ricordo un raccolto cosi ricco come quello attuale”. Sensazioni positive dunque per un settore importante per l’agricoltura. L’apicoltura rappresenta infatti un valore stimato di 150-170 milioni di euro. Significativa è la presenza della Toscana che con i suoi 23mila quintali di miele detiene il 10% della produzione nazionale per un valore di circa 16 milioni di euro.