Il Consorzio festeggia i 30 anni di attività e sarà anche all'Expo
FIRENZE. 15 caseifici diffusi nelle dieci province, 870 aziende certificate, 3 mila impiegati nella filiera produttiva e 3 mila tonnellate di formaggio prodotte ogni anno. E’ la “carta d’identità” del Pecorino Toscano Dop presentato oggi al Mercato Centrale di Firenze durante una conferenza stampa del Consorzio che festaggia i 30 anni di attività. Presenti l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori, il presidente del Consorzio, Carlo Santarelli e il professor Marcello Mele dell’Università di Pisa.
Oggi sono 245 gli allevatori direttamente associati al Consorzio di Tutela del Pecorino Toscano Dop, di cui fanno parte anche 15 caseifici, uno stagionatore e un confezionatore. I caseifici soci raccolgono il latte complessivamente da 870 allevatori che, nel 2014 hanno lavorato circa 31milioni di latte toscano. Di questi circa 17 milioni e 800 mila litri sono stati complessivamente destinati a Pecorino Toscano DOP, con un incremento di 1 milione e 500 mila litri rispetto all’anno precedente. Nel 2014 sono state vendute oltre 1 milione di forme di Pecorino Toscano per un fatturato complessivo di oltre 21 milioni di euro, di cui circa 3 milioni di euro sono derivati dall’esportazione. In 18 anni, dal 1996 (anno di riconoscimento della DOP) a oggi, la vendita di forme di formaggio è cresciuta del 32 per cento con una crescita del fatturato di oltre il 21 per cento e un aumento di esportazioni di oltre il 7 per cento.
Dal punto di vista vendite il 2014 ha fatto registrare un aumento del Pecorino Toscano tenero del 7,6 per cento, mentre per quanto riguarda il pecorino stagionato è stato riscontrato un leggero calo, legato principalmente alla mancanza di prodotto nei primi cinque mesi dell’anno. Nel 2014, al calo della produzione del latte iniziato nel 2013 e dovuto alle condizioni atmosferiche, si è associato un forte consumo di prodotto stagionato che ha impedito la produzione delle quantità necessarie a soddisfare la domanda, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni.
“I numeri del 2014 – afferma il neo presidente Carlo Santarelli – fotografano un anno positivo, sia in termini di produzione che in termini di vendite. Una crescita che resta l’obiettivo anche per il prossimo anno. La sfida è far salire ancora di più la produzione e la trasformazione del latte DOP toscano in Pecorino. Solo così potremo rafforzare l’identità e il legame con il territorio cardini sui quali abbiamo costruito la qualità e l’unicità del Pecorino Toscano. Il nostro compito è quello di valorizzare ulteriormente i nostri punti di forza, a partire dalla certificazione, che è la sicurezza per i consumatori di poter scegliere un prodotto unico nel panorama delle eccellenze italiane. In un mondo in cui, anche a livello agroalimentare, sono molto diffuse le falsificazioni, noi abbiamo il compito di garantire l’unicità e la produzione di Pecorino Toscano, facendo leva sulla Denominazione. ”
Nel 2014 l’Export del Pecorino Toscano ha fatturato circa 3 milioni di euro, un dato in continua crescita. Nel 2015 l’obiettivo del Consorzio del Pecorino Toscano Dop è arrivare a esportare il 20 per cento della produzione totale. In vetta ai paesi che importano Pecorino Toscano DOP ci sono: gli Stati Uniti d’America, con una quota del 40% delle quantità esportate seguiti dalla Germania con l’11% delle quantità esportate ed il Regno Unito con il 9%. Sempre sul fronte dell’Export, un altro mercato di grande interesse per il Consorzio è quello del Medio Oriente dove si rilevano interessanti prospettive. Per venire incontro alle esigenze di questo mercato nel 2013 è nato il primo Pecorino Toscano Dop certificato Halal, prodotto conforme ai precetti islamici.
L’Expo di Milano vedrà il Pecorino Toscano DOP protagonista, a più riprese, insieme alla Regione Toscana nel padiglione istituzionale ed all’Associazione formaggi italiani Dop e Igp (AFIDOP) all’interno del padiglione di Federalimentare. Il Consorzio sta inoltre lavorando con enti di ricerca e università, a partire dal Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro – ambientali dell’Università degli Studi di Pisa, per migliorare la qualità del prodotto e introdurre nei processi di produzione innovazioni tecnologiche e scientifiche.
“La crescita e lo sviluppo del settore agro-alimentare toscano – afferma Marcello Mele, docente all’Università di Pisa – dipendono dal grado di innovazione che si riesce ad applicare, nel rispetto della tradizione culturale e del legame con il territorio. L’Università di Pisa ha seguito diversi progetti con il Consorzio che hanno riguardato sia aspetti di miglioramento della qualità della materia prima, attraverso il trasferimento di innovazioni relative alle tecniche di allevamento e di alimentazione delle pecore, sia lo studio della qualità del Pecorino, soprattutto dal punto di vista nutrizionale”.
“Alcuni di questi studi – spiega Mele – hanno messo in luce alcune interessanti proprietà che potrebbero portare a valorizzare ulteriormente questa tipologia di formaggio, soprattutto in relazione alle caratteristiche della sostanza grassa in esso contenuta. In futuro penso che la collaborazione tra il Consorzio e il sistema della ricerca toscana debba essere ulteriormente rafforzata, sfruttando anche gli strumenti che il nuovo Piano di sviluppo rurale metterà a disposizione. In tal modo potranno essere ulteriormente approfonditi alcuni aspetti di interesse come, ad esempio, il rapporto fra sistemi di allevamento, qualità della materia prima e caratteristiche nutrizionali del formaggio; l’applicazione di un’efficiente sistema di assistenza tecnica per i produttori primari e per i trasformatori, per migliorare la competitività di queste aziende; la creazione di sistemi di tracciabilità innovativi in grado di tutelare sempre più il prodotto, soprattutto sui mercati esteri”.
Gianni Salvadori, assessore regionale all’agricoltura, ha esordito con gli auguri al “nuovo” presidente, che – ha detto “Ha l’esperienza, il cuore e la passione che servono per affrontare una sfida come questa.” Quanto al quadro economico Salvadori ha detto che la premessa “é la migliore per affrontare il futuro e ritrovarsi fra 30 anni a celebrare un altro importante traguardo”. L’assessore ha inoltre sottolineato l’importanza di “continuare a lavorare sulla qualità. Nel mercato globale – ha detto – dove di formaggio pecorino ce n’è tanto, la qualità, anche per le virtù nutraceutiche del pecorino toscano, è quella che fa la differenza e su questo dobbiamo impegnarci. Il lavoro – ha aggiunto – è già avviato, ma altro si può fare, e fra gli obiettivi più importanti c’è quello di garantire il giusto reddito agli allevatori. L’alternativa – ha sottolineato – è quella di perdere ancora allevatori.” Un altro aspetto importante, secondo l’assessore regionale, è quello della difesa dai predatori. “Oltre quello che è stato già avviato – ha detto Salvadori – la Regione espliciterà, nel giro di una decina di giorni, le ulteriori azioni che intende avviare.”
Infine un cenno al Programma di Sviluppo Rurale. “L’ultima versione del Psr, concordata con l’Unione Europea – ha detto – è partita stamani per Bruxelles, per l’approvazione definitiva. Conterrà misure interessanti per il settore, compresa la tematica dei pascoli.”