SIENA. Mauro Rosati, segretario generale della Fondazione Qualivita, ospite a Uno Mattina, su Rai Uno, nei due diversi spazi di approfondimento delle 8:47 e delle 9:15, parlerà di «nutraceutica», la nuova frontiera che vuole far saltare la distinzione tra cibo e medicina creando prodotti con caratteristiche miste a metà fra i farmaci e gli alimenti. Troppe segnalazioni sui cibi che si trovano in vendita indicano qualità terapeutiche non ancora tutte provate, dalle patate al selenio, all'olio d'oliva ritoccato per chi ha problemi cardiaci, al latte artificiale che immunizza i bambini come quello vero. C
on Rosati in studio un rappresentante di Efsa, organizzazione istituita dalla CE come autorità indipendente su problemi alimentari per assicurare un alto livello di protezione dei consumatori, che ha bocciato l’80% dei 400 prodotti controllati ed un rappresentante di AIIPA, l’Associazione Italiana Industria Prodotti Alimentari aderente a Confindustria.
“I cibi-farmaci sono esattamente quello che non ci serve – sostiene Rosati – Abbiamo bisogno di prodotti tradizionali, legati al territorio e capaci di arrivare in tutte le case. E anche di una politica del cibo che scavalchi le varie caselle burocratiche per puntare sul rilancio degli alimenti con il marchio legato al territorio, quelli che danno le maggiori garanzie». nella trasmissione di questa mattina un settore in piena espansione con 1.200 aziende e 25 mila dipendenti.
“Non voglio demonizzare gli integratori alimentari – conclude Rosati, sicuramente una realtà interessante e in espansione, ma bisogna stare molto attenti a un uso ingannevole dei termini. Il futuro del settore agricolo resta nei prodotti di qualità, nei controlli e nelle certificazione, non passa dalla farmacia".
on Rosati in studio un rappresentante di Efsa, organizzazione istituita dalla CE come autorità indipendente su problemi alimentari per assicurare un alto livello di protezione dei consumatori, che ha bocciato l’80% dei 400 prodotti controllati ed un rappresentante di AIIPA, l’Associazione Italiana Industria Prodotti Alimentari aderente a Confindustria.
“I cibi-farmaci sono esattamente quello che non ci serve – sostiene Rosati – Abbiamo bisogno di prodotti tradizionali, legati al territorio e capaci di arrivare in tutte le case. E anche di una politica del cibo che scavalchi le varie caselle burocratiche per puntare sul rilancio degli alimenti con il marchio legato al territorio, quelli che danno le maggiori garanzie». nella trasmissione di questa mattina un settore in piena espansione con 1.200 aziende e 25 mila dipendenti.
“Non voglio demonizzare gli integratori alimentari – conclude Rosati, sicuramente una realtà interessante e in espansione, ma bisogna stare molto attenti a un uso ingannevole dei termini. Il futuro del settore agricolo resta nei prodotti di qualità, nei controlli e nelle certificazione, non passa dalla farmacia".