Rosati: "Siena sta davvero diventando un polo editoriale di eccellenza per il settore agroalimentare"
SIENA. La Fondazione Qualivita, in occasione delle celebrazioni ufficiali del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha collaborato con il Ministero delle Politiche agricole, per l’allestimento della mostra “Regioni e Testimonianze d’Italia” che resterà aperta fino al 3 luglio a Roma al Vittoriano. Nella mostra è posizionato un corner Qualivita dedicato ai prodotti agroalimentari italiani DOP IGP, con un grande touch screen in italiano e inglese, che permette di visionare le schede dei prodotti agroalimentari italiani con foto, informazioni, note legislative, aneddoti storici e curiosità gastronomiche.
Mauro Rosati, segretario generale della Fondazione Qualivita, dopo una visita alla mostra inaugurata del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha illustrato “La ricetta dell’Unità” ai duecento ospiti del Ministro Romano, riuniti nella terrazza Ara Coeli del Vittoriano.
Rosati ha raccontato aneddoti storici legati al ruolo del cibo nella storia italiana, citandoli dalla pubblicazione Guida Qualivita 150, poi distribuita ai presenti. “Perché l’unità nazionale non è omogeneizzazione, ma fusione e integrazione di culture diverse – commenta Rosati – e i prodotti agroalimentari raccontano meglio di ogni altra cosa il nostro Paese, una rete di gusti e pratiche gastronomiche regionali che si scambia reciprocamente”. “Abbiamo realizzato la Guida Qualivita per i 150 anni dell’Unità d’Italia su incarico del Ministero delle politiche agricole – conclude Rosati -, e questo dimostra che Siena sta davvero diventando un polo editoriale di eccellenza per il settore agroalimentare e la Fondazione Qualivita è considerata un punto di riferimento nell’editoria specializzata. Alla Guida dei prodotti agroalimentari italiani DOP, IGP e STG hanno lavorato un gruppo di giovani ricercatori ed esperti di settore selezionati da Qualivita in base alle rispettive esperienze professionali. L’équipe ha redatto le schede dei diversi prodotti completandole con accurate ricerche storiche per collegare le varie tipicità alimentari ad aneddoti ricollegabili al periodo storico dell’Unità d’Italia”.