Giudicato eccezionale il 2007, molto buone con punte di eccellenza le annate 2008 e 2009
di Roberto Cappelli
VALDORCIA. Una Commissione tecnica esterna al Consorzio del Vino Orcia, riunitasi venerdì 11 Febbraio a San Giovanni d’Asso (con una sessione parallela serale guidata dalla delegazione Fisar Valdichiana) promuove a pieni voti la denominazione.
Questo il commento del giornalista Andrea Cappelli: “gran bell’annata l’Orcia 2007. Conosco questa Doc dai suoi albori e posso dire che sta crescendo bene.” La Pr umbra Maddalena Mazzeschi :“seguendo la denominazione da 5-6 anni posso testimoniare una crescita considerevole del livello dei vini. Consiglio ai produttori, ma solo nelle annate in cui è possibile, di andare verso il Sangiovese in purezza”. Ecco l’enologo Andrea Mazzoni: “l’Orcia dovrà sempre più connotare modelli qualitativi alti. Lo standard è decisamente in crescita”. Questo il commento della sommelier e ristoratrice Silvana Franci, Ristorante Dal Falco Pienza: “ molto bene ma necessita di essere più visibile soprattutto all’estero. Se non la si propone all’interno del ristorante è difficile che la scelta sia autonoma. Comunque piace molto ai clienti anche per il rapporto qualità prezzo”.
L’enologo Massimo Bartolini: “Sorpreso dalla qualità dei vini, in media alta con punte di eccellenza. Il confronto è stato interessante e da ripetersi”. E’ ora la volta del sommelier AIS Francesco Giardini: “rispetto alla degustazione del 2010 posso confermare un maggior equilibrio tra i vini, che sono più omogenei nel livello qualitativo, sicuramente alto con punte di eccellenza nell’annata 2007”. Dello stesso parere l’ enotecario Cristian Brasini Enoteca La Dolce Vita Montepulciano: “ Ottimo il livello qualitativo con punte di eccellenza soprattutto nel Sangiovese: consiglio di insistere con la versione monovitigno, là dove le annate lo permettono. Perché non fare una comparativa annata 2006 Orcia, Brunello e Nobile?”.
Grande successo della degustazione Fisar Valdichiana dedicata ai vini Doc Orcia, condotta dall’ enologo Amedeo Esposito, la sera dell’11 febbraio: “Pur in una situazione disomogenea, dovuta al disciplinare e alla variabilità territoriale, è emersa l’elevata qualità dei vini ognuno dei quali spicca per determinate caratteristiche che lo rendono unico e riconoscibile. Ho apprezzato l’intensità e complessità dei profumi, la struttura, l’ armonia e potenzialità di invecchiamento: tali vini nulla hanno da invidiare alle docg più blasonate della toscana”.