Un invito dell'agrario Ricasoli e dei sommelier senesi
SIENA. Si tratta di una simpatica iniziativa, ideata ed organizzata dal RICASOLI, lo storico Istituto Tecnico-Agrario di Siena, in stretta collaborazione con la sede senese dell’Associazione Italiana Sommelier. Sabato 5 novembre, a partire dalle 6 del pomeriggio, siete tutti attesi nei locali dell’Istituto, in via Scacciapensieri 8, per una gioiosa e non banale degustazione sia dei vini novelli che dei vini nuovi Toscani del 2011, accompagnati da appetitose caldarroste.
E’ forse opportuno precisare che, se gli aggettivi “nuovo” e “novello” sono sinonimi, non altrettanto lo sono i rispettivi vini. Il vino nuovo è quello appena svinato dopo una brevissima macerazione in presenza delle bucce. Il vino novello, invece, si ottiene con il metodo della “macerazione carbonica” delle uve per un periodo di 7-14 giorni alla temperatura di circa 30°. Questa tecnica fu sperimentata per la prima volta nel 1934 da un gruppo di ricercatori della stazione scientifica di Narbonne, nel sud della Francia. Sembra che si sia trattato di una scoperta quasi involontaria, perché l’équipe dei ricercatori si proponeva di individuare un metodo per conservare l’uva appena raccolta, dato che all’epoca non esistevano le celle frigorifere. A tale scopo collocarono per alcune settimane dei grappoli d’uva sotto uno strato di anidride carbonica. Al termine dell’esperimento si accorsero con sorpresa che il succo aveva fermentato divenendo gassoso e frizzante. L’esperimento si concluse con una rapida vinificazione , che rese il vino pronto da bere in brevissimo tempo: era nato il padre del Beaujolais Nouveau.
Il territorio di produzione del Beaujolais , che è la parte più a sud della Borgogna, a circa 30 km da Lione, si estende per oltre 20.000 ettari . Solo una parte della produzione di uva è sottoposta alla macerazione carbonica e diviene quindi “Nouveau”. Il resto si suddivide tra varie altre denominazioni , di cui le più famose sono Crus Beaujolais, Beaujolais Villages, Juliénas, Brouilly e Chenas. Il vitigno utilizzato per il “Nouveau” è soltanto il Gamay. Il vino viene presentato al pubblico a partire dalla mezzanotte del terzo mercoledì di novembre. Si tratta di una intelligente operazione di marketing che crea ogni anno tra gli appassionati di tutto il mondo una festosa aspettativa. Gli Inglesi ne sono stati particolarmente contagiati e, nella notte del suo rilascio, i “Wine Merchants” Inglesi fanno a gara, spesso utilizzando auto d’epoca, a chi riuscirà a consegnare per primo alla sua clientela le preziose bottiglie.
In Italia il fenomeno del “Novello” è più recente e risale ai primi anni 70 quando, prima Angelo Gaja col suo Vinot, poi Piero Antinori col San Giocondo, introdussero anche da noi questa novità enologica. Numerose sono le differenze rispetto al prodotto dei nostri cugini transalpini.
Prima di tutto, la percentuale di uva sottoposto alla macerazione carbonica è minore (non meno del 30%).
Secondo, i vitigni utilizzati sono numerosi , poiché rispecchiano i vari territori di produzione: il Sangiovese in Toscana, il Barbera in Piemonte, il Refosco nel Friuli, il Teroldego nel Trentino, la Corvina nel Veneto, il Montepulciano in Abruzzo, il Nero d’Avola in Sicilia etc. Terzo, la data di uscita è il 6 novembre.
Il Novello non dovrebbe essere commercializzato dopo il 31 dicembre poiché, per le sue caratteristiche , non può garantire una sufficiente stabilità delle sue componenti per un periodo superiore a pochi mesi.
Quali sono le caratteristiche organolettiche dei Novelli vinificati a regola d’arte? Un colore rubino brillante tendente al violaceo; un profumo nitido e intenso con ricordi di fragole e sottobosco, ribes lampone e more; un gusto fresco con evidenti note di fruttato.
A questo punto non ci rimane che augurarvi dei felicissimi momenti alla degustazione di sabato 5 Novembre presso il glorioso Istituto Ricasoli.
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