Un cauto clima di ottimismo sembra tornare ad aleggiare tra i produttori della Toscana che, nei primo trimestre 2010, stanno notando qualche segnale di ripresa, soprattutto sui mercati internazionali, mentre l’Italia risulta ancora in fase di stallo: sono i risultati dell’analisi di <www.winenews.it, uno dei siti più cliccati dal mondo del vino italiano, che ha chiesto, a Vinitaly, a 25 tra le più importanti cantine e consorzi di tutela della Toscana – regione “barometro” dell’enologia italiana, insieme al Piemonte – di tracciare un primo scenario dell’anno appena cominciato. Se è vero, infatti, che la Toscana del vino ha sofferto in modo particolare la crisi, va anche sottolineato che si tratta di un territorio che possiede le maggiori opportunità e potenzialità per uscirne, grazie ad un’immagine ed una reputazione consolidate a livello internazionale.
Secondo il 64% dei produttori “sondati”, il 2010 si apre con timidi segnali positivi, che arrivano in particolare dall’estero e che inducono ad un certo ottimismo; per il 36%, invece, non si vedono ancora cenni di ripresa.
Nel dettaglio, i Paesi che si stanno di nuovo muovendo sul fronte dell’export sono gli Stati Uniti, il Canada, la Germania, la Svizzera, la Danimarca ed il nord Europa. Questi primi risultati dell’anno appena iniziato rappresentano una piccola iniezione di fiducia per tutti coloro che hanno chiuso il 2009 con risultati poco confortanti: secondo l’82% lo scorso anno si è chiuso con un risultato negativo rispetto al 2008, e solo per il 18% il bilancio ha registrato un pareggio o un segno positivo.
Ma se i mercati internazionali sembrano in fase di ripresa, la situazione interna non è ancora delle più rosee: secondo l’89% dei produttori, il mercato nazionale è ancora fermo, e non dà segno di uscire dalla pesante fase riflessiva che ha contrassegnato tutto il 2009; solo l’11% rileva una certa ripresa dei consumi italiani, dopo un lungo stallo. In particolare, in molti sottolineano come l’avvio della stagione turistica, che tradizionalmente coincide con la Pasqua, sarà uno dei motori principali per dare il via alle vendite sul mercato italiano.
Le 25 cantine e consorzi interpellati concordano, comunque, sul fatto che il 2010 sarà un anno da seguire con particolare attenzione, mantenendo alta la guardia. Tutti sono d’accordo sulla necessità di continuare a puntare sulla ricerca, sulle risorse umane, sulle attrezzature e la tecnologia: occorre guardare al lungo periodo, nella consapevolezza che i cicli si susseguono. La congiuntura economica negativa è stata anche un’opportunità per definire nuove politiche organizzative, commerciali e di marketing, nella consapevolezza che dopo la crisi il mondo del vino è ormai definitivamente cambiato.