Si prepara una vendemma come quella del 2003?
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di Andrea Pagliantini
CHIANTI. Evento raro che nella seconda metà di luglio l’uva inizia a cambiar colore virando verso il bruno della maturazione, ma gli eventi bollenti del periodo anticipano quello che di norma accade nella seconda metà del mese di agosto.
Da qui a dire che sarà un’annata da ricordare per la qualità del vino della vendemmia 2017 ce ne vuole.
Il sapore di cotto dovuto all’estrema condizione climatica, come nel 2003, con le vendemmie anticipate fin dai primi di agosto, portarono alla realizzazione di vini grossolani, privi di freschezza, piacevolezza e carichi di elevata alcolicità.
Paradosso è che le vigne poste in terreni estremi e con esposizioni meno felici, con questo clima bizzarro, riescono a produrre vini di un’eleganza e piacevolezza fuori dal comune, mentre le vigne con la miglior esposizione, succubi della teorizzazione della modica quantità di uva a ceppo e di una severa selezione, spesso e volentieri diventano indigeribili.
Ideale sarebbe, per diluire, rendere fresca e piacevole la bevanda, un ritorno alla ricetta del Chianti ricasoliano con l’utilizzo in piccola percentuale dell’uva bianca: la malvasia o il tanto bistrattato trebbiano.