di Roberto Cappelli
MONTALCINO. Primo febbraio 2010, Hotel Hilton di Chicago: è questa la prima tappa del viaggio americano in cui le tre grandi denominazioni toscane Brunello, Chianti Classico e Vino Nobile di Montepulciano, insieme al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, si uniranno per presentare le ultime annate disponibili sul mercato e per incentivare l’attenzione di uno dei paesi di riferimento per il vino italiano.
Chicago e New York saranno le sedi delle degustazioni aperte agli operatori e alla stampa statunitense.
The Italian Wine Master, questo il nome del progetto, si sposterà poi il 4 febbraio al Metropolitan Pavilion di New York City.
In queste due occasioni oltre 150 produttori, in rappresentanza delle quattro denominazioni garantite italiane, saranno al centro di degustazioni, presentazioni dei propri prodotti a un pubblico selezionato di operatori del settore ed alla stampa. Per meglio approfondire le caratteristiche delle singole denominazioni sono state inoltre organizzate nelle stesse date due degustazioni particolari: una dal titolo “Territorio, diversità e complessità di Brunello, Chianti Classico e Nobile di Montepulciano” per spiegare i tre territori toscani base dei tre grandi rossi; l’altra, dal titolo “L’evoluzione del Prosecco”, servirà a far conoscere le caratteristiche delle bollicine italiane per eccellenza.
"Si tratta di un’occasione straordinaria e allo stesso tempo rara – dicono i responsabili dei Consorzi – nella quale non sarà la singola denominazione ad emergere, ma quello che potremmo definire il ‘Sistema Italia’ del vino, che accomuna le quattro realtà partecipanti a questo grande evento e che è senz’altro da ritrovare nell’elevatissima qualità dei prodotti e nella cura e tutela delle produzioni".
Sono già oltre mille gli accreditati tra buyers e rappresentanti della stampa americana.
Nel 2009 è stato Made in Italy il maggior numero di bottiglie di vino acquistate e bevute nei diversi continenti, grazie al primato mondiale conquistato dalla produzione italiana con il sorpasso nei confronti dei tradizionali concorrenti francesi. Nel 2008, infatti, l’export di vino italiano ha raggiunto un valore di circa 3,5 miliardi di euro grazie soprattutto alla domanda di Stati Uniti e Germania (Fonte: Coldiretti). Proprio il mercato americano nei primi sette mesi dell'anno ha fatto registrare un incremento del 19,6% in quantità. Per quanto riguarda i vini in bottiglia l’Italia resta il paese di riferimento, segno evidente questo che il consumatore medio americano cerca comunque vino di qualità (Fonte: Italian Wine & Food Institute). E, nello specifico, i 4 Consorzi del “The Italian Wine Master” rappresentano da soli oltre il 12% del mercato delle esportazioni di vino all’estero.