L’impresa enoica esempio di continuità nelle tradizioni familiari e artigianali
ASTI. Oltre cento anni di attività, centinaia di migliaia di bottiglie esportate sulle tavole di tutto il mondo, e una coerenza nel segno della continuità, che ne fanno un unicum, tra i fiori all’occhiello delle Camere di Commercio italiane. Una di quelle aziende ancora legate ancora al cognome del fondatore. Bodda, in questo caso, che la avviò tra fine Ottocento e gli albori del nuovo secolo, fino a diventare sinonimo di vino di qualità in Europa e oltreconfine. Esattamente come ‘Pontificia Fonderia Marinelli’ è sinonimo di campane nel mondo. Le aziende italiane nate sul filo della tradizione vincono il morso del tempo attraverso valori altrettanto eterni come famiglia e lavoro, nel segno della continuità.
Ha per nome ‘Tenuta La Pergola’ (www.tenutalapergola.it) , si trova in quel delle colline di Cisterna d’Asti, ove è nata nel 1903, ed è una fra le più rinomate cantine italiane che, nonostante i volumi prodotti, mantiene fede all’impegno delle lavorazioni artigianali DOC e DOCG dell’Astigiano e del Roero. Della prima parte di storia, Alessandra Bodda, l’attuale tenutaria – tra le pochissime produttrici donne di vino in Europa – discendente di quell’ instancabile Toni, e poi il figlio Domenico e nuora Franca che la fondò. Oltre 40 ettari di terreno, ben 3 linee di prodotti fra Gdo, Horeca e vendita al dettaglio, e l’attenzione costantemente rivolta all’incrementare progressivamente il numero complessivo dei vitigni, mentre si consolidano importanti porzioni di mercato fresche di conquista.
La ‘Tenuta La Pergola’, che ospita al proprio interno una percorso espositivo in cui sono ben descritte e rappresentate le varie fasi di produzione del vino, è una fra le poche realtà italiane di settore attenta al vaglio e allo studio di nuove tipologie di bottiglie di primo piano, con cui ampliare la già ricca gamma della propria offerta. Nasce così, infatti una nuova tipologia, momentaneamente battezzata con il nome provvisione frutto di ‘Bric du Sivu’: letteralmente ‘Collina del Fischio’, da cui si dipanava l’eco di richiamo ai lavoratori intenti nei vigneti. Esso consiste di n’inedita alchimia di tre differenti uvaggi: barbera, croatina, nebbiolo, in percentuali di egual grado pari a poco più del 30% per tipo.
Motivo per cui, oggi, la ‘Tenuta La Pergola’ gode dell’attenzione costante di importanti testi di riferimento, come le famose ‘Guide’, tra cui quelle di ‘Luca Maroni’, ‘Veronelli’, ‘Vini d’Italia’ e ‘L’Espresso’, tutte redatte da competenti e autorevoli esperti di settore. In Piemonte, invece, i prodotti di Alessandra Bodda hanno trovato spazio all’interno di riviste cult come Torino Magazine, tanto per citarne una dal target di lettori medio-alto: che, nell’adiacente agriturismo, immerso in un contesto naturalistico di primo piano, sono continuamente di casa lungo tutto l’arco dell’anno. La ‘Tenuta La Pergola’, a partire dal 2000 a oggi, ha collezionato una ricca e prestigiosa serie di menzioni, premi e riconoscimenti, distinguendosi rispetto al resto dei produttori. Tra questi, vale la pena citare ‘Merum’, ‘Douja d’or’ , ‘Vini in Villa’, ‘Vinitaly’ e molti altri.
Oggi, la produzione è composta da vitigni prevalentemente autoctoni di barbera, nebbiolo, croatina, dolcetto, freisa, grignolino, bonarda, cabernet, brachetto, arneis, cortese, chardonnay. La centralità della posizione della posizione della ‘Tenuta La Pergola’, a ridosso dei versanti collinari al confine con le terre di Roero e Monferrato ne fa in tutto e per tutto un punto strategico nella produzione vitivinicola piemontese.