Il Moscadello Doc La Poderina è stato insignito di questo riconoscimento dall'Annuario dei Migliori Vini Italiani 2012
di Roberto Cappelli
MONTALCINO. Il miglior vino dolce d’Italia? E’ il Moscadello di Montalcino Doc 2009 La Poderina, cantina punta di diamante delle tenute SaiAgricola. A eleggerlo “re”, in una terra da sempre celebre per i grandi rossi, l’“Annuario dei Migliori Vini Italiani 2012” di Luca Maroni, una delle guide del vino più vendute in Italia. Vino da dessert, antico, piacevole e sorprendente, il Moscadello è prodotto da una varietà di Moscato coltivata da oltre quattro secoli a Montalcino e celebrato persino da Francesco Redi (1626-1697) nel suo famoso ditirambo “Bacco in Toscana”. Capolavoro della “letteratura d’evasione”, elogio di 57 vini italiani e soprattutto toscani, nell’opera, Redi immagina Bacco, il dio del vino, come il Granduca e offre uno spaccato della società seicentesca e della vita di corte, con i giochi, i balli e soprattutto i vini che animavano questi rituali. E del Moscadello di Montalcino nel 1685, scriveva: “un tal vin lo destino per le dame di Parigi, e per quelle, che sì belle rallegrar fanno il Tamigi”. Il Moscadello di Montalcino, di tre secoli più antico del vino “re” di Toscana per eccellenza, il Brunello, era per Francesco Redi “divino e leggiadretto” tanto da essere perfetto per le dame di tutta Europa. Una fama che il Moscadello di Montalcino, sta cercando di riconquistare grazie anche al riconoscimento di Luca Maroni che lo ha eletto, con 97 punti, miglior vino dolce d’Italia, insieme a “Abraxas Passito di Pantelleria Doc 2009” di Abraxas (Sicilia), “L’autentica 2009” di Cantine del Notaio (Basilicata) e “Picolit 2008” di Dri Giovanni (Friuli Venezia Giulia).
“Questo premio – commenta Giuseppina Viglierchio, direttore comunicazione, marketing e commerciale de La Poderina/SaiAgricola – è un importante riconoscimento per uno storico vitigno, il Moscadello di Montalcino, che non è il più rappresentativo del territorio, ma il più antico. Un simbolo di passione e sacrificio per la vigna che trae origine dal lontano passato e che continua a testimoniare, ogni giorno, che Montalcino c’è e vuole continuare ad essere al centro dell’enologia italiana e internazionale, con tutta la sua storia e il suo fascino intramontabile”. Un vino rotondo e avvolgente, il Moscadello di Montalcino Doc 2009 La Poderina è una vendemmia tardiva, maggiore concentrazione e resa molto bassa: appena 8-10 ettolitri di vino per i 4,5 ettari dell’azienda iscritti all’Albo del Moscadello di Montalcino. Una produzione ricercata in linea con la filosofia della cantina, che sorge a Montalcino nella zona di Castelnuovo dell’Abate, in un’area famosa per la particolare eleganza, l’equilibrio delle uve e la suggestiva vicinanza con l’Abbazia medievale di Sant’Antimo. Nei complessivi 24 ettari di vigna, di cui 10,5 a Brunello di Montalcino, 3,5 a Rosso di Montalcino e 5,8 a Sant’Antimo Doc, sono adottati sistemi di allevamento altamente qualitativi con rese di 60 quintali per ettaro, ampiamente al di sotto degli 80 quintali consentiti dal disciplinare. Grazie alla filosofia aziendale che crede nell’innovazione al servizio della tradizione, i vini de La Poderina vengono sottoposti a maturazione in barrique di rovere francese, oltre che in grandi botti. E il Brunello, prima creazione della cantina, viene prodotto in due versioni: Brunello di Montalcino Docg e la selezione Brunello di Montalcino “Poggio Banale” Docg. A questi grandi vini si affianca la produzione del Rosso di Montalcino Doc e la Grappa di Brunello.