Il presidente Busi: “È necessario il riconoscimento del consumo responsabile di vino per uno stile di vita sano”
La prima iniziativa realizzata per la campagna è il sito www.vitaevino.org, dove chiunque può sottoscrivere per condivisione la dichiarazione che sostiene il ruolo del vino nella società e ne difende il patrimonio culturale. Chi firma la dichiarazione riconosce l’importanza del vino come patrimonio storico culturale, sostiene il suo valore nella tutela delle aree rurali, riconosce l’importanza di preservare il legittimo ruolo del vino all’interno di uno stile di vita sano ed equilibrato e, infine, rivendica il proprio diritto al consumo consapevole, responsabile e moderato.
“Siamo felici di aderire a Vitævino – dice Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – iniziativa a cui crediamo e che condividiamo fermamente. Per tale motivo abbiamo coinvolto, inviando apposita comunicazione, alle aziende della filiera ed i wine lovers, nostri sostenitori, a sottoscrivere sullo specifico sito la dichiarazione di condivisione. Il settore vitivinicolo sta affrontando una sfida senza precedenti a causa di una pressante campagna di demonizzazione condotta da più parti in Europa. La mancanza di distinzione tra abuso e consumo moderato del vino, parte integrante di uno stile di vita sano, ha portato alla diffusione di informazioni distorte, influenzando in modo negativo le normative globali che mettono ora a rischio l’esistenza di un settore radicato nella nostra cultura”.
A promuovere la campagna di sensibilizzazione sono le principali organizzazioni europee di rappresentanza del mondo vitivinicolo: Ceev, Cevi, Copa-Cogeca ed Efow. In partecipano dieci sigle italiane: Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Federvini, Uiv, Federdoc, Assoenologi, Fivi, Copagri e Alleanza Cooperative Agroalimentari. L’iniziativa è stata presentata per l’Italia al ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste e, in contemporanea, in molte altre città europee (Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Slovacchia, Austria, Francia e Portogallo) e a breve sarà presentata al parlamento europeo di Bruxelles.