di Roberto Cappelli
CHIANTI. Si è svolto il 12 luglio il Convegno “Opportunità e limiti della nuova legge sulle denominazioni di origine dei vini” che, attraverso una riflessione insieme ai principali attori del settore, ha analizzato i nuovi scenari possibili alla luce della recente riforma della legge 164/92 relativa alla tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini. Dopo 17 anni di onorato servizio, dibattiti e convegni sulla sua natura, la legge 164/92 è andata definitivamente in pensione anche a seguito del regolamento OCM Vino nato nel 2008 in seno alla Comunità Europea e in vigore totalmente dal 1 Agosto 2009. Il neo nato DLgs n.61 ha portato con sè nuovi scenari in un settore che, se da un lato sentiva l’esigenza di una rinnovata regolamentazione, dall’altro ha dovuto adeguarsi in tempi stretti a un sistema di regole che ha stimolato un dibattito serrato tra gli addetti ai lavori. Nell’ambito di questa riflessione si è inserito il convegno “Opportunità e limiti della nuova legge sulle denominazioni di origine dei vini”, organizzato dal Consorzio Vino Chianti Classico e dall’ANGA di Firenze (Associazione Giovani Agricoltori di Confagricoltura) il 12 luglio presso il Consorzio stesso nel Salone Machiavelli (Via scopeti, 155 – loc. Sant’Andrea in Percussina – San Casciano in Val di Pesa – FI). L’incontro è stato introdotto da Pietro Roselli (Assessore all’Agricoltura della Provincia di Firenze) e Paola Corsinovi (Presidente Giovani Agricoltori di Firenze) che hanno dato il via a un dibattito affidato a un board composto da Luca Giannozzi (Presidente Federazione Regionale Vitivinicola di Confagricoltura), Giuseppe Liberatore (Direttore del Consorzio Vino Chianti Classico – Vicepresidente Federdoc), Davide Gaeta (Docente di Politica e Legislazione Vitivinicola presso l’Università degli Studi di Verona), Francesco Colpizzi (Presidente Fedagri Vino – Confcooperative Toscana) e Nicola Motolese (Presidente Nazionale ANGA, Giovani di Confagricoltura). Con il contributo dei principali attori del settore l’incontro ha avuto lo scopo di analizzare i principali aspetti del nuovo articolato nei suoi temi più caldi, come la futura flessibilità nell’uso delle menzioni e dei simboli sull’etichetta dei vini, il ruolo dei consorzi di tutela, l’impatto sulle aziende, sul mondo produttivo e sulla percezione del consumatore. Attraverso un confronto ispirato dal ruolo del Consorzio Vino Chianti Classico, uno degli interlocutori più importanti per il legislatore nazionale e comunitario e dalla determinazione, lo spirito critico e propositivo dei giovani dell’ ANGA, l’audience ha avuto la possibilità di comprendere in maniera più approfondita il futuro del sistema vitivinicolo italiano e internazionale.