SIENA. La Procura di Siena con un documento a firma dei pm Nino Calabrese e Mario Formisano precisa alcuni punti, dopo che i media hanno pubblicato la notizia del dissequestro del Brunello di alcune note aziende.
Il sequestro aveva interesato alcune aziende di Montalcino tra le più importanti e le indagini da parte della Guardia di Finanza (attraverso perquisizioni, analisi, ispezioni nei vigneti e rilevamenti fotografici da terra e aerei, che erano iniziati nel settembre del 2007), erano arrivate alla conclusione che molte imprese coinvolte avevano violato il disciplinare del Brunello Docg e del Rosso di Montalcino Doc.
Nel complesso sono stati sequestrati 6 milioni e 500mila litri di Brunello e 700mila litri di Rosso di Montalcino su ordine del gip Francesco Bagnai.
Le consulenze tecniche hanno permesso di accertare che la produzione di Brunello Docg 2003 non era stata effettuata solo con uve Sangiovese al 100 per cento e pertanto è stato stabilito di declassare parte del vino sotto sequestro, in modo da poterlo commercializzare ugualmente. Ovviamente non più come Brunello e Rosso di Montalcino.
I quantitativi sottoposti a declassamento sono
1 milione e 100mila litri di Brunello declassato a IGT Toscana Rosso
450mila litri di Rosso di Montalcino declassato a IGT Toscana Rosso.
Dopo il declassamento le aziende hano chiesto il dissequestro per le annate 2004, 2005, 2006, 2007 limitatamente alle quantità declassate, mentre il rimanente quantitativo sarà sottoposto ad analisi (già eseguite sull'annata 2003), per verificarne la conformità ai disciplinari di produzione.
Il dissequestro di parte del Brunello 2003 DOCG è stato deciso in quanto il vino sottoposto a controlli è risultato rispondente ai criteri del disciplinare di riferimento.
Per due aziende non è stato richiesto alcun sequestro in quanto non sono state riscontrate – all'atto dei controlli – prove che il vino fosse stato miscelato con prodotti di altri viitigni.
Allo stato attuale le quantità di vino tuttora sotto sequestro sono
4 milioni e 400mila litri di Brunello di Montalcino
220milalitri di Rosso di Montalcino.
Il sequestro aveva interesato alcune aziende di Montalcino tra le più importanti e le indagini da parte della Guardia di Finanza (attraverso perquisizioni, analisi, ispezioni nei vigneti e rilevamenti fotografici da terra e aerei, che erano iniziati nel settembre del 2007), erano arrivate alla conclusione che molte imprese coinvolte avevano violato il disciplinare del Brunello Docg e del Rosso di Montalcino Doc.
Nel complesso sono stati sequestrati 6 milioni e 500mila litri di Brunello e 700mila litri di Rosso di Montalcino su ordine del gip Francesco Bagnai.
Le consulenze tecniche hanno permesso di accertare che la produzione di Brunello Docg 2003 non era stata effettuata solo con uve Sangiovese al 100 per cento e pertanto è stato stabilito di declassare parte del vino sotto sequestro, in modo da poterlo commercializzare ugualmente. Ovviamente non più come Brunello e Rosso di Montalcino.
I quantitativi sottoposti a declassamento sono
1 milione e 100mila litri di Brunello declassato a IGT Toscana Rosso
450mila litri di Rosso di Montalcino declassato a IGT Toscana Rosso.
Dopo il declassamento le aziende hano chiesto il dissequestro per le annate 2004, 2005, 2006, 2007 limitatamente alle quantità declassate, mentre il rimanente quantitativo sarà sottoposto ad analisi (già eseguite sull'annata 2003), per verificarne la conformità ai disciplinari di produzione.
Il dissequestro di parte del Brunello 2003 DOCG è stato deciso in quanto il vino sottoposto a controlli è risultato rispondente ai criteri del disciplinare di riferimento.
Per due aziende non è stato richiesto alcun sequestro in quanto non sono state riscontrate – all'atto dei controlli – prove che il vino fosse stato miscelato con prodotti di altri viitigni.
Allo stato attuale le quantità di vino tuttora sotto sequestro sono
4 milioni e 400mila litri di Brunello di Montalcino
220milalitri di Rosso di Montalcino.