Fiorenzani accoglie Lagriminio, per una serata a 4 mani di altissimo livello, sabato 19 ottobre
SOVICILLE. Due ristoranti di altissimo livello che si incontrano per una occasione esclusiva. L’alta ristorazione senese e quella umbra a quattro mani per una sera: succederà sabato 19 ottobre a Torri, nel comune di Sovicille, prossima tappa di Girogustando. La rassegna degli incontri tra cuochi a cura di Confesercenti si ferma a pochi passi dal duecentesco Chiostro di Torri, gioiello architettonico recentemente recuperato: è qui che dal 2012 ha avviato un percorso di crescita costante Leonardo Fiorenzani, chef e ideatore del ristorante La Sosta del cavaliere. L’ex giavellottista promettente, che dopo un serio infortunio ha ricreato una via personale nel suo locale, dal 2024 è uno dei 17 Ambasciatori del gusto in Toscana, unico esponente senese per la ristorazione. Per l’evento a 4 mani del 19 ottobre troverà uno stimolante contraltare in Marco Lagriminio, chef di quel ristorante L’Acciuga alle porte di Perugia che dal 2022 è insignito della stella Michelin.
“L’Acciuga è un pesce povero ma ricco di qualità – spiegano dall’Umbria – un carattere adottato come filosofia del locale con l’attenzione per la materia prima, soprattutto ‘povera’, che si declina secondo il ritmo delle stagioni e si traduce in una cucina contemporanea, profonda e dai sapori decisi”. Un approccio che ben si sposa con la proposta di un fine dining attraverso le risorse naturali che anima Fiorenzani. “Risotto bottarga, stracciatella, mirtillo, limone e gelato allo zola” o “coniglio, zafferano, liquirizia, misticanza e biancostato, whisky, prugna, erbe” sono tra le proposte annunciate per il prossimo evento di Girogustando, eccezionale anche nella calendarizzazione: per la prima volta il menu a 4 mani sarà servito in pieno week end. L’inizio è fissato per le ore 20.30 del 19 ottobre, dettagli e prenotazioni su www.girogustando.tv .
LA SOSTA DEL CAVALIERE
Tenacia e perseveranza caratterizzano Leonardo Fiorenzani, chef e ideatore de La Sosta del cavaliere. Giavellottista promettente, dopo un serio infortunio ha ricreato una via personale nel suo ristorante a Torri, l’affascinante borgo vicino a Sovicille, tra le dolci colline a sud-ovest di Siena. Un percorso avviato nel 2012 ma passato per un salto di qualità sette anni dopo, con una sostanziale ristrutturazione dell’edificio e dei suoi spazi esterni, e la scelta di proporre una cucina diversa, più elegante e ricercata. Spirito di osservazione, creatività e intuizione gli permettono di bruciare le tappe e raccogliere consensi: nel 2024 ad esempio diventa uno dei 17 Ambasciatori del gusto in Toscana, unico esponente senese per la ristorazione, e il riverbero della sua crescita arriva nelle recensioni dei media a larga diffusione come Panorama.
Il territorio è la pietra angolare del lavoro di Leonardo: il valore delle materie prime locali spicca in proposte come il sedano marinato con ricotta di siero di pecora e latte di mucca, more, finocchietto selvatico, gel al Porto, “uno starter – spiega lo chef – che esaltando la propria acidità crea un preludio ideale per una degustazione che prosegua con piatti caratterizzati da salinità”. E’ un caso di ricerca applicata alle esperienze personali vissute da Fiorenzani altrove, nel corso del suo percorso umano e professionale; uno dei tanti, tra quelli presenti in carta alla Sosta del cavaliere. Una carta che è di fatto uno spartito per un’esecuzione di cucina d’autore, esempio concreto di impiego delle risorse naturali per un fine dining che trova nei paraggi dello splendido chiostro di Torri un’eccellenza, esempio concreto di alta ristorazione senese alla portata di resi
denti e visitatori.
il prossimo 19 ottobre, come ogni giorno, ad accogliere in sala gli ospiti e ad abbinare i cibi con vini e cocktail, ci sarà la grazia e la professionalità di Michela Bigio, compagna del cuoco e spalla sicura per la Sosta.
L’ACCIUGA
Creare un ristorante gourmet nella periferia italiana. E’ la sfida firmata Luca Caputo che sta dietro a L’Acciuga, ristorante stellato alle porte di Perugia, insignito della stella nella Guida Michelin dal 2022, e 24esimo miglior ristorante d’Italia, secondo “50 Top Italy 2023” nella categoria Cucina d’autore. Perché proprio “l’Acciuga”? Perché è un pesce povero, ma ricco di qualità, che storicamente arrivava dal mare alla campagna dell’entro terra a sostituire il sale. Un carattere adottato come filosofia con l’attenzione per la materia prima, soprattutto “povera”, che si declina secondo il ritmo delle stagioni e si traduce in una cucina contemporanea, profonda e dai sapori decisi, assaporando uno spicchio di Umbria che sa di autentico e di odierno.
In cucina a tradurre in pratica questa visione c’è Marco Lagriminio, classe 1985, umbro di nascita, cresciuto nell’Alta Tuscia e ‘conteso’ tra la Germania, Londra e il Chianti per le sue esperienze formative: nel Dinner by Heston di Heston Blumenthal, forse l’esperienza più formativa per il tecnicismo moderno, o nella gestione di osteria forno e agriturismo al Castello di Volpaia. Oggi a Perugia sfoggia passione per le erbe aromatiche e affumicatura, proponendo una cucina che è umbra non tanto per le ricette quanto per la riscoperta di ingredienti autoctoni.
IL MENU A QUATTRO MANI del 19 OTTOBRE
Sabato 19 ottobre, per il pubblico di Girogustando, La Sosta e l’Acciuga presenteranno una suggestiva serie di creazioni esclusive. Oltre al cavolfiore, barbabietola, sesamo, amaretti, Fiorenzani preannuncia Risotto bottarga, stracciatella, mirtillo, limone e gelato allo zola; Da Lagriminio sono attesi coniglio, zafferano, liquirizia, misticanza e biancostato, whisky, prugna, erbe. Entrambi firmeranno anche un assortimento di piccola pasticceria.
Immagini allegate: i due chef protagonisti.