Sono il Brunello La Cerbaiola-Salvioni e il Tenuta San GuidoBolgheri Sassicaia
di Roberto Cappelli
MONTALCINO. La Cerbaiola-Salvioni, Brunello di Montalcino 2006, e Tenuta San Guido, Bolgheri Sassicaia 2008. Sono questi gli unici due grandi rossi toscani che mettono d’accordo tutte le più importanti guide italiane: L’Espresso, Gambero Rosso, Ais Bibenda, Veronelli e Slow Food. A dirlo sono le analisi di www.winenews.it, uno dei siti più seguiti nel mondo del vino italiano, che ha esaminato e confrontato i risultati emersi dalle edizioni delle guide 2012. L’analisi disegna in modo attento e coerente il futuro enologico del Bel Paese e racconta il meglio del meglio del panorama enologico italiano, premiando la grande inventiva enologica toscana dei cosiddetti Supertuscan, Montalcino e Bolgheri.
“La conquista di questo risultato – commenta Giulio Salvioni, alla guida di Cerbaiola – è la conferma che Montalcino è il territorio principe dell’enologia italiana, è una soddisfazione impagabile che mi riempie di gioia. Abbiamo lavorato moltissimo in vigna e in cantina e questo successo ci ripaga di tutto l’impegno profuso in questi anni inseguendo l’obiettivo di esaltare nel miglior modo possibile la nostra terra di origine, attraverso il lavoro dell’uomo che accompagna e conserva uno dei più suggestivi territori del mondo. È quindi una vittoria di tutto lo staff dell’azienda e soprattutto il riconoscimento della grandezza enologica di Montalcino”.
La Cerbaiola, l’azienda di Giulio Salvioni, esordisce con il suo primo Brunello nel 1985. E già da allora si è imposta come una delle realtà produttive più interessanti del territorio di Montalcino. Decisamente a misura familiare, sia per la gestione, sia per l’estensione che raggiunge, appena i quattro ettari, questa cantina ha saputo da subito incarnare quell’alto artigianato enologico del Bel Paese, vero marchio di fabbrica della produzione enologica italiana. Lo stile dei suoi vini può essere definito tradizionale, a partire dall’affinamento che viene effettuato in botte grande. Il Brunello 2006, che quest’anno è stato premiato dalle guide de L’espresso, del Gambero Rosso, di Ais-Bibenda e di Veronelli, non ha perso la sua originaria cifra stilistica in cui prevalgono soprattutto eleganza e bevibilità, ma ha saputo aggiungere al suo sorso potenza ed energia, rendendosi un vino davvero dal passo dei grandi.