Rururbal a Siena: un progetto europeo per parlare di filiera corta
L’appuntamento, organizzato dalla Provincia di Siena, giovedì scorso all’auditorium Confesercenti, ha visto confrontarsi esperienze di filiera corta promosse nel territorio senese e in altri Paesi europei. Al tavolo, moderato da Denis Pantini, responsabile dell’area agricoltura e industria alimentare di Nomisma, si sono avvicendati esperti del mondo economico e del settore rurale senese ed europeo, come Mathilde Woillez, del Laboratorio dello Spazio Rurale dell’Università di Tessaglia.
“Con Rururbal – ha detto Anna Maria Betti, assessore provinciale all’agricoltura – la Provincia di Siena entra a far parte di un piano di sviluppo europeo nel settore delle politiche agricole. Più che un progetto, è un processo che determina un nuovo modo di fare impresa, un rinnovato rapporto fra città e campagna, una nuova consapevolezza del nostro ruolo di consumatori, ma anche di cittadini. Per ripensare e valorizzare l’economia locale, ma anche il territorio e le relazioni sociali”.
Il cibo nella vita quotidiana: Mercatali, Gas e Erbandando. A Siena e nei circondari sono in corso azioni di sistema per avvicinare, con il potenziamento dell’anello produttore-consumatore, gli attori della catena alimentare. “L’integrazione delle competenze intorno al tema dell’alimentazione – ha spiegato in apertura dei lavori Paolo Bucelli, dirigente del settore rurale della provincia di Siena – ha dato il via a varie iniziative. In Val di Merse, in Valdichiana e in Valdelsa, infatti, sono già attivi gruppi di produttori agricoli che, in sintonia con le amministrazioni comunali e i consumatori, hanno creato i Mercatali. Piazze pubbliche di incontro tra produttori e cittadini, a cui si aggiungono le esperienze dei Gas, Gruppi di acquisto solidale, e le iniziative dell’associazione Erbandando, che promuove la cultura della sana alimentazione locale e gli usi delle piante alimentari spontanee nella cucina e nella ristorazione”.
I progetti di filiera corta in provincia. Sono due i nuovi progetti dedicati alla filiera corta in provincia di Siena. Il primo, “Dal grano al pane”, è nato in collaborazione con Stefano Benedettelli, docente della Facoltà di agraria dell’Università di Firenze, e ha coinvolto quattro aziende della provincia nella coltivazione di antiche qualità di grano biologico e nella produzione di un pane sano e nutriente a lievitazione naturale. L’altro, “Olio extravergine d’oliva locale nelle mense scolastiche”, ha introdotto ‘l’oro giallo’ di cinque frantoi sociali nelle scuole di ventiquattro comuni del territorio. “Nelle mense sono state distribuite più di 12 mila litri di olio extravergine d’oliva locale – precisa Anna Betti – a fronte di un contributo dell’amministrazione provinciale di oltre 34 mila euro. Come Provincia continueremo a impegnarci per garantire sostegno e guida tecnica ai produttori locali e al sistema agricolo del nostro territorio”. D’altronde, quella senese, è una rete sinergica che ha già dato buoni risultati, come dimostra il recente coinvolgimento del ristornate Enoteca Italiana nel sistema della fornitura e distribuzione di prodotti del territorio, attraverso la nascita di uno speciale menu a chilometro zero.
Siena ma non solo. Nel corso del dibattito, infatti, sono stati presentati due esempi di filiera corta sviluppati in Piemonte: M**Bun, agri-hamburgeria con sede a Rivoli, in provincia di Torino, che offre i prodotti di un fast food preparati con le eccellenze enogastronomiche del territorio. Non a caso lo slogan scelto dai proprietari è Slow fast food. Altro caso esaminato è la mensa dell’ospedale “Cardina Massaia” di Asti, che ha proposto un modello di ristorazione ospedaliera a chilometro zero.