Ficulle, sabato 5 e domenica 6 agosto, ospiterà la “prima” umbra di Calici di Stelle
FICULLE. Calici di Stelle, la tradizionale kermesse estiva al chiaro di luna dedicata ai winelovers e a tutti gli appassionati di Bacco.
Si comincia sabato 5, alle ore 18.00, presso la “Rocca” con la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria al Marchese Piero Antinori, al dr. Renzo Cotarella edal Prof. Mario Morcellini. Superfluo menzionare i meriti, in fatto di vino, di Piero Antinori e Renzo Cotarella. Meno scontato ricordare che va attribuita a loro la domesticazione del superbo “daimon” vinicolo che scorrazzava selvaggio nelle terre ficullese, e che ora concede eleganze prima riservate solo alle più blasonate etichette d’oltralpe. Al termine della cerimonia, un incontro fra Claudio Bizzarri, Mario Morcellini e Guido Barlozzetti su “il cibo al tempo degli etruschi”. Un confronto-racconto di un archeologo, un sociologo e un esperto di comunicazione sulla matrice agricola e culturale che tiene assieme, sotto il segno del vino, questa parte di Etruria.
A seguire, sempre alla Rocca, la “degustazione comica” interpretata da Germano Rubbi, attore e sommelier alle prese con i misteri del bicchiere, degli aromi e dei colori. Quindi la parola definitiva spetterà al vino e alle dieci cantine di Montepulciano, Ficulle e Orvieto in degustazione presso le “enoiche stazioni” allestite tra le viuzze del borgo medievale. Ci sarà anche un mercatino di campagna a “km 0” e, a Piazzetta, un finger food rurale, ancora vini e musica DJ.
Domenica 6 agosto si comincia, alle 18.30, alla “Porta del Sole” con un goloso street food mentre alle 21.00, in Piazza della Repubblica, concerto “Napule è”, per chiudere, con i pilastri della tradizionae melodica partenopea, l’edizione 2017 dei “Grandi vini dell’Etruria Orientale”.
«Il tema dell’evento, “I grandi vini dell’Etruria orientale”, – precisa Gian Luigi Maravalle, Sindaco di Ficulle – rinvia ad un comune denominatore storico vecchio di millenni, le cui tracce si possono ancora oggi cogliere nei residui di paesaggio ancestrale – le alberate, le colture promiscue – e, in special modo, nella persistente rilevanza del vino nella vita delle comunità dei borghi e delle città. In queste zone dell’Etruria orientale – prosegue il Sindaco – il vino, prima di ogni altra cosa, fu emblema di civiltà, di organizzazione produttiva, di esercizio spirituale e letterario. Ma fu anche il punto di innesto fra natura e artificio, il luogo della fabbricazione di un piacere che, se rettamente inteso, non conosce decadenza o diffidenza. È questa la “vita buona” che stringe, in una comune geografia della storia e dello spirito, Orvieto, Ficulle e Montepulciano. È anche l’idea di dare vita e concretezza ad una collaborazione tra territori, che insieme rappresentano un’offerta turistica straordinaria.»