I criteri di valutazione: la qualità assoluta, il rapporto prezzo/qualità e il numero di bottiglie
di Gianfranco Campione
SIENA. Il “Wine Spectator”, la più autorevole rivista mondiale del vino, pubblica ogni anno in questo periodo i nomi dei 100 migliori vini al mondo,valutati dalla sua redazione secondo tre criteri base: la qualità assoluta, il rapporto prezzo/qualità e il numero di bottiglie prodotte.
Si tratta di una lista molto importante e desiderata dai produttori perché genera ripercussioni commerciali immediate in tutti i principali mercati del mondo, specie in quello Statunitense e in quelli asiatici. All’interno di questi 100 nomi, esiste poi un ulteriore livello di assoluto prestigio ed è quello dei “Top 10”, cioè dei primi 10. Ebbene, nel 2011, il Brunello di Montalcino Campogiovanni 2006 dell’Agricola San Felice, ha ottenuto in questa classifica il quarto posto assoluto. Si tratta di un riconoscimento veramente straordinario perché lo colloca nella ristretta cerchia dei vini più ricercati al mondo. Onore dunque al Brunello Campogiovanni ed al suo valoroso enologo, contradaiolo dell’Oca, Leonardo Bellaccini.
A tutt’oggi il n.1 della lista non è stato ancora rivelato dal Wine Spectator. Sappiamo però quali sono i nomi dei vini collocati dal secondo al decimo posto. Tre di questi vini sono Nord Americani: un Cabernet Sauvignon 2008 della Napa Valley al secondo posto; un Pinot Nero 2008 della Russian River (Sonoma)Valley al quinto e un vino 2008 dello Stato di Washington al sesto. L’Italia è presente con due vini: oltre al quarto posto del Brunello Campogiovanni, è stato premiato con l’ottava posizione il Barolo Ciabot 2006 di Domenico Clerico. Anche la Francia ha ottenuto, come la California, tre posizioni: il terzo posto con un Vouvray abboccato 2009 della Loira, il nono ed il decimo con due vini del Rodano, il Crozes Hermitage 2009 della zona Nord e un Gigondas 2009 della zona Sud.
Certo, osservando le nazionalità dei vini prescelti, non si può fare a meno di notare come esse siano state “giudiziosamente” scelte da “Wine Spectator” anche tenendo conto del la loro rappresentatività nel panorama vinicolo mondiale. Tuttavia posso garantire, per esperienza, che all’interno di questa ponderazione “politica” , i singoli produttori vengono scelti esclusivamente sulla base dei tre criteri di cui parlavo all’inizio.
Concludo con un forte augurio di continui successi ed un bravo di cuore ai nostri due eccellenti produttori.