MONTALCINO. Praticamente un voto bulgaro ha ribadito il "No" a qualsiasi ipotesi di modifica del disciplinare Brunello di Montalcino.
Il 96 per cento dei produttori, riuniti ieri sera (27 ottobre) in assemblea hanno finalmente messo fine alla polemica tra chi – pochi – volevano "cambiare le regole" di produzione del prezioso vino e chi, di rimando, ribadiva la fondamentale necessità di conservare la purezza e l'originalità del Brunello, 100 per cento sangiovese.
Resteranno fedeli al disciplinare originario anche gli altri vini di Montalcino – Rosso, Moscadello e Sant'Antimo.
I quattro vini tutelati dal Consorzio – Brunello di Montalcino DOCG, Rosso di Montalcino DOC, Moscadello di Montalcino DOC e Sant'Antimo DOC – rimarranno dunque legati la tradizionale, rigido, disciplinare di produzione. Un voto che si orienta definitivamente verso la realizzazione di un prodotto di alta qualità e unicità senza cedere alle lusinghe di un mercato che mira, a volte, più a ricevere larghi consensi che ad offrire ed "educare" alle tipicità.
Le schede di votazione che sono state distribuite ai soci prevedevano alcuni quesiti riguardanti la conferma o modifica dei singoli disciplinari di produzione relativamente ai vitigni e alla tecniche produttive utilizzate.
Dallo spoglio delle schede, è risultata a larga maggioranza una conferma degli attuali disciplinari vigenti: nessuna modifica è stata "concessa" sia in merito ai vitigni utilizzati sia in merito alle tecniche di produzione utilizzate.
In particolare per il disciplinare del Brunello di Montalcino, il 96% dei produttori si è espresso favorevole alla conferma del sangiovese in purezza, come unico vitigno per il prestigioso vino toscano.
Il confronto e la votazione dei soci si è resa necessaria al fine di consentire al mondo vitivinicolo montalcinese e a tutti i soggetti esterni interessati, di avere una indicazione chiara e certa sui disciplinari produttivi, dopo le recenti inchieste promosse da parte della procura della Repubblica di Siena.
A conclusione dei risultati di voto, Patrizio Cencioni, Presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, ha dichiarato che la conferma dei disciplinari da parte dell'Assemblea dei soci produttori, con particolare riferimento al rispetto del "Disciplinare" del Brunello (Sangiovese in purezza), rappresenta, dopo mesi di incertezze e dibattiti, il primo vero punto di ripartenza per il Brunello e gli altri vini di Montalcino.
Il 96 per cento dei produttori, riuniti ieri sera (27 ottobre) in assemblea hanno finalmente messo fine alla polemica tra chi – pochi – volevano "cambiare le regole" di produzione del prezioso vino e chi, di rimando, ribadiva la fondamentale necessità di conservare la purezza e l'originalità del Brunello, 100 per cento sangiovese.
Resteranno fedeli al disciplinare originario anche gli altri vini di Montalcino – Rosso, Moscadello e Sant'Antimo.
I quattro vini tutelati dal Consorzio – Brunello di Montalcino DOCG, Rosso di Montalcino DOC, Moscadello di Montalcino DOC e Sant'Antimo DOC – rimarranno dunque legati la tradizionale, rigido, disciplinare di produzione. Un voto che si orienta definitivamente verso la realizzazione di un prodotto di alta qualità e unicità senza cedere alle lusinghe di un mercato che mira, a volte, più a ricevere larghi consensi che ad offrire ed "educare" alle tipicità.
Le schede di votazione che sono state distribuite ai soci prevedevano alcuni quesiti riguardanti la conferma o modifica dei singoli disciplinari di produzione relativamente ai vitigni e alla tecniche produttive utilizzate.
Dallo spoglio delle schede, è risultata a larga maggioranza una conferma degli attuali disciplinari vigenti: nessuna modifica è stata "concessa" sia in merito ai vitigni utilizzati sia in merito alle tecniche di produzione utilizzate.
In particolare per il disciplinare del Brunello di Montalcino, il 96% dei produttori si è espresso favorevole alla conferma del sangiovese in purezza, come unico vitigno per il prestigioso vino toscano.
Il confronto e la votazione dei soci si è resa necessaria al fine di consentire al mondo vitivinicolo montalcinese e a tutti i soggetti esterni interessati, di avere una indicazione chiara e certa sui disciplinari produttivi, dopo le recenti inchieste promosse da parte della procura della Repubblica di Siena.
A conclusione dei risultati di voto, Patrizio Cencioni, Presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, ha dichiarato che la conferma dei disciplinari da parte dell'Assemblea dei soci produttori, con particolare riferimento al rispetto del "Disciplinare" del Brunello (Sangiovese in purezza), rappresenta, dopo mesi di incertezze e dibattiti, il primo vero punto di ripartenza per il Brunello e gli altri vini di Montalcino.