MONTALCINO. Secondo 149 soci del Consorzio il Brunello di Montalcino deve continuare ad essere prodotto al 100 per cento con uve Sangiovese. I 149 soci firmatari (su 248) hanno chiesto un’assemblea "per stabilire una volta per tutte che l’articolo 2 del Disciplinare di produzione del vino Brunello di Montalcino (quello che stabilisce il 100 per cento sangiovese) non deve essere cambiato". I soci rappresentano circa il 60 per cento sia dei voti che dei soci del Consorzio.
Il documento è stato presentato al presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, al sindaco di Montalcino e al ministro Zaia, il 15 ottobre scorso.
"Forse per la prima volta nella storia dell’agricoltura moderna – spiegano i soci -, e certamente nel mondo dei vini di alta gamma, un foltissimo gruppo di produttori – anche fortemente disomogenei tra di loro – si è unito per sottoscrivere un documento, a tutela dell’eccellenza del proprio vino e della sua tipicità. I proprietari di sette aziende agricole di Montalcino, preoccupati da possibili assalti al disciplinare del vino
Brunello, in vista della prossima assemblea del 27 ottobre, voci sempre smentite nell’ufficialità ma confermate dall’evidenza dei fatti e dalla loro strisciante insistenza, si sono uniti e hanno lavorato insieme, per raccogliere le firme degli altri produttori che, come loro, hanno a cuore la sostanza, la tipicità e la reputazione del loro vino".
Il documento è stato presentato al presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, al sindaco di Montalcino e al ministro Zaia, il 15 ottobre scorso.
"Forse per la prima volta nella storia dell’agricoltura moderna – spiegano i soci -, e certamente nel mondo dei vini di alta gamma, un foltissimo gruppo di produttori – anche fortemente disomogenei tra di loro – si è unito per sottoscrivere un documento, a tutela dell’eccellenza del proprio vino e della sua tipicità. I proprietari di sette aziende agricole di Montalcino, preoccupati da possibili assalti al disciplinare del vino
Brunello, in vista della prossima assemblea del 27 ottobre, voci sempre smentite nell’ufficialità ma confermate dall’evidenza dei fatti e dalla loro strisciante insistenza, si sono uniti e hanno lavorato insieme, per raccogliere le firme degli altri produttori che, come loro, hanno a cuore la sostanza, la tipicità e la reputazione del loro vino".