In linea con le ultime tendenze di consumo che si registrano in tempo di crisi, con i prodotti biologici e naturali che continuano la loro crescita e un consumatore che lega sempre più la qualità dei prodotti all'"etica" e alla responsabilità sociale, il consumo di miele in Italia fa registrare un vero e proprio boom. Lo comunica un'indagine della "Settimana del Miele" di Montalcino (11/13 settembre), la più importante kermesse di apicoltura in Italia.
In controtendenza con la generale flessione dei consumi dettata dalla crisi economica, la positiva performance dei prodotti biologici e naturali è la testimonianza di come per i consumatori la qualità, a cui non si rinuncia più, sia sempre più sinonimo di "etica" e responsabilità sociale, che vuol dire una produzione rispettosa dell'ambiente e dei diritti sociali: "proprio in virtù delle sue caratteristiche – sottolinea Hubert Ciacci, presidente della "Settimana del Miele" di Montalcino – il miele, naturale, sano e genuino, è sempre più prediletto sulle nostre tavole: in Italia, nel 2009, gli italiani hanno incrementato in maniera vertiginosa i loro consumi di miele, passando da 400 a 600 grammi a testa".
E se mangiare miele per essere solidali con le api, sembra essere il grido di battaglia che unisce gli italiani, i consumatori si dimostrano così sempre più intenzionati a seguire da vicino gli sviluppi della lotta che le "sentinelle ambientali" per eccellenza conducono, ormai da tempo, contro i neonicotinoidi, le sostanze killer che provocano una vera e propria ecatombe delle api. "La predilezione crescente dei consumatori verso il nostro miele – spiega Francesco Panella, presidente dell'Unione Nazionale degli Apicoltori Italiani (Unaapi) – sembra essere una diretta conseguenza dello stop all'uso dei neonicotinoidi in agricoltura, che ha permesso all'apicoltura italiana di rinascere, come dimostra l'ottimo avvio del raccolto di miele 2009 nel Belpaese, con ottime produzioni da Nord a Sud, sia in termini di quantità che di qualità. Speriamo – aggiunge Panella – che gli apicoltori italiani possano davvero "dormire sogni tranquilli", con la decisione sul rinnovo o meno della sospensione dei concianti neonicotinoidi per il mais ormai alle porte".