Oltre 870 schede informative aggiornate con i prodotti italiani a Indicazione Geografica
di Letizia Pini
ROMA. Presentata ieri a Roma l’undicesima edizione del nuovo Atlante Qualivita, la seconda edita dall’Istituto della Enciclopedia Italiana -Treccani realizzato dalla Fondazione Qualivita con la collaborazione di OriGIn Italia e AssoDistil.
Cultura dei territori e sostenibilità sono stati i principali temi di discussione alla presentazione dell’Atlante Qualivita 2022 – edizione Treccani, che ha visto gli interventi del Ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, del sottosegretario Gian Marco Centinaio e di Paolo De Castro, europarlamentare e presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Qualivita, Gianpaolo Vallardi, presidente Commissione Agricoltura Senato della Repubblica, Filippo Gallinella, presidente Commissione Agricoltura Camera dei Deputati e Massimo Bray, direttore Generale Treccani.
Una carrellata di presenze istituzionali, due lectio magistralis, una tavola rotonda. Insomma un momento importante per rilanciare quanto si sta facendo a tutela dei nostri prodotti, per i consorzi, per i produttori, il made in Italy. Nei ringraziamenti e soddisfazioni generali significative le testimonianze di coloro che stanno portando avanti ormai da molto tempo le istanze del settore, ben immortalate in un novo lavoro che diventa di fatto nella nuova edizione strumento e guida sia per addetti ai lavori che per un pubblico generico.
Rinnovata la partnership culturale tra Fondazione Qualivita e Treccani, il nuovo volume dell’Atlante Qualivita contiene oltre 870 schede informative aggiornate che descrivono in maniera esaustiva tutti i prodotti italiani a Indicazione Geografica. Nata per raccogliere e valorizzare l’eredità culturale del patrimonio enogastronomico, grazie anche al contributo e all’indirizzo dei Consorzi di tutela DOP IGP, l’opera rappresenta un punto di riferimento per la conoscenza delle eccellenze italiane.
Massimo Bray – direttore generale Treccani: “Con questa nuova edizione, rivista ed ampliata, dell’Atlante Qualivita si conferma la volontà di Treccani di accompagnare in un percorso di promozione e divulgazione uno strumento prezioso di conoscenza del ricchissimo patrimonio di eccellenze enogastronomiche italiane. A muoverci è la convinzione che le varietà enogastronomiche del nostro Paese rappresentino uno degli elementi costitutivi del patrimonio culturale nazionale, da tutelare in ogni sede, oltre che una leva potentissima di promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo come sinonimo di qualità e attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale. Ciascuna delle oltre 800 schede che costituiscono il cuore del volume – e che collocano questo insieme straordinario di prodotti su una mappa del capitale non solo economico, ma anche sociale e culturale in Italia – ci ha permesso di compiere, tappa dopo tappa, un viaggio attraverso un territorio ricco e variegato, modellato nei secoli dalla mano dell’uomo e custode di un sapere e di un saper fare che hanno visto nella produzione alimentare uno sbocco privilegiato. Un viaggio che speriamo possa, attraverso l’Atlante Qualivita, coinvolgere un pubblico sempre più ampio e diventare progressivamente sapere diffuso e condiviso”.
Cesare Mazzetti – presidente Fondazione Qualivita: “È sempre più importante che strumenti come l’Atlante Qualivita diffondano informazioni sul sistema delle Indicazioni Geografiche e sugli effetti positivi che hanno sulla nostra società, specialmente in un momento delicato come quello attuale, in cui purtroppo assistiamo spesso a strumentali tentativi di screditamento e indebolimento – come avviene, ad esempio, con l’etichettatura Nutriscore – a vantaggio di sistemi e tecnologie produttive industriali e globalizzanti. Come Qualivita proseguiamo il nostro percorso di valorizzazione delle produzioni DOP IGP e diffusione della conoscenza del settore, anche grazie a collaborazioni importanti come quella con Treccani, certi che questa sia la strada giusta per affermare un modello che ha dimostrato di sapere garantire qualità, trasparenza e sostenibilità”.
Cesare Baldrighi – presidente di Origin Italia: “L’Atlante Qualivita – Treccani è uno ormai un riferimento di valore assoluto a supporto delle DOP IGP nazionali. Da un lato rappresenta uno strumento consolidato a tutela delle filiere DOP IGP e dei cittadini sempre più sotto attacco a livello internazionale. Dall’altro è una fotografia profonda del ruolo delle Indicazioni Geografiche e dei Consorzi di tutela lungo tutta la penisola: presidio dei territori e possibilità, attraverso i disciplinari di produzione, di introdurre regole che possono facilitare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi posti dalla sfida della transizione ecologica e dal Green Deal”.
Riccardo Cotarella e Massimo Montanari nelle loro lectio magistralis hanno parlato del profondo legame tra le produzioni agroalimentari e vitivinicole e il loro luogo di origine.
“Il vino è sorgente di coltura e richiede cultura a tutti coloro che si avvicinano ad esso. Nella transizione green sarà ancora più importante conoscere questo magnifico prodotto al fine di rispettare l’integrità sua e del suo territorio d’origine” ricorda Riccardo Cotarella, Presidente Assoenologi – Comitato Scientifico Fondazione Qualivita. “Nella transizione green sarà ancora più importante conoscere questo magnifico prodotto al fine di rispettare l’integrità sua e del suo territorio d’origine”.
Mentre Massimo Montanari, Professore di Storia e cultura dell’alimentazione – Università di Bologna con un excursus dal ‘500 ad oggi ribadisce come: “La sostenibilità ambientale è il tema del futuro, e la cultura del cibo ha un ruolo importante da giocare in questa partita. La correzione delle abitudini alimentari, la scelta di puntare su preparazioni essenziali e sulla riduzione degli sprechi è un modo per contribuire a salvaguardare il futuro”. “La sostenibilità ambientale è il tema del futuro, e la cultura del cibo ha un ruolo importante da giocare in questa partita” – sottolinea Massimo Montanari, Professore di Storia e cultura dell’alimentazione dell’Università di Bologna. “La correzione delle abitudini alimentari, la scelta di puntare su preparazioni essenziali e sulla riduzione degli sprechi è un modo per contribuire a salvaguardare il futuro. Consolidare la semplicità della tradizione contadina e popolare, il suo rapporto stretto e cordiale col territorio e la stagionalità, è un punto di partenza essenziale per affrontare le sfide del futuro”.
Un’analisi che parte dal secolare patrimonio delle produzioni DOP e IGP italiane per avanzare la tesi che la cultura del territorio possa essere la “tessera mancante” per una reale transizione verde.
Nella tavola rotonda La DOP Cultura fulcro della transizione verde italiana Mauro Rosati, direttore di Fondazione Qualivita, ha sottolineato come la cultura dei territori rurali sia alla base del nuovo riposizionamento verde dell’Italia: “Si può parlare di DOP Cultura nei territori con una forte identità legata alle Indicazione Geografiche e l’analisi che abbiamo portato avanti in questi anni con la Fondazione ci mostra come, in tali contesti, le DOP IGP hanno preso parte al consolidamento della cultura civica e del capitale sociale inteso come l’insieme delle reti associative basate sullo sviluppo di norme e relazioni di fiducia nelle comunità. In questi anni in cui si è affermata la DOP Economy che ha fatto da traino allo sviluppo locale e all’internazionalizzazione del made in Italy, parallelamente la DOP Cultura ha mantenuto vivi i valori culturali dei territori che rappresentano una leva per la transizione green del nostro Paese”.
I fattori peculiari delle Indicazioni Geografiche siano in grado di supportare in maniera sostanziale l’efficienza dell’organizzazione sociale dei territori, promuovendo iniziative di sviluppo sostenibile, a tutti i livelli, realizzate in sinergia tra le diverse realtà delle comunità. Dalle filiere arrivano infatti elementi reali a supporto dei cittadini, come il lavoro dei Consorzi di tutela: relazioni associative tra le persone, progetti di sviluppo rurale che impattano sui paesaggi e sull’economia, azioni solidali e molto altro.
Dagli interventi è emerso il ruolo delle filiere DOP IGP anche perché, in linea con le politiche europee Green Deal e Farm to Fork, fanno della produzione non delocalizzata un driver di crescita e tutela delle comunità: un binomio che associa sviluppo economico attraverso prodotti di qualità con un’attenzione costante alla salvaguardia dei fattori naturali di produzione in grado, grazie ai disciplinari, di preservare ambiente e biodiversità. In questo contesto, oltre alle numerose attività direttamente collegate con la filiera produttiva, sono rilevanti anche le azioni indotte che coinvolgono le comunità locali, come le iniziative di educazione e formazione sul territorio, le sagre e le feste, i progetti di solidarietà e la costruzione delle reti di relazione tra i diversi soggetti della comunità. I valori espressi dalla cultura rurale dei territori contribuiscono al loro capitale sociale diventando fattori rilevanti di una nuova società in cui la coscienza ambientale sia sempre più diffusa e condivisa tra cittadini e imprese.
Per Paolo De Castro, presidente del Comitato Scientifico Fondazione Qualivita: “Un capitale intellettuale fatto di materie prime e di risorse umane che le lavorano fra tradizione e innovazione, come riportato anche nella nuova edizione dell’Atlante Qualivita edita da Treccani, e che consentirà di portare sulle nostre tavole sempre più cibi certificati, in termini di sicurezza e riconoscibili dai consumatori”.
Gian Marco Centinaio, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole ribadisce: “L’Atlante Qualivita edito da Treccani è un importante lavoro enciclopedico che si è consolidato negli anni. Un contributo prezioso che rappresenta, attraverso la creazione di banche dati storiche, anche una vera e propria forma di tutela del nostro made in Italy”.
A concluso la serata Stefano Patuanelli, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali: “La conoscenza del patrimonio alimentare è leva per sviluppo made in Italy. I nostri prodotti di eccellenza sono frutto di tradizioni, territori e comunità agricole.
Sono convinto che questo accurato censimento dei prodotti DOP, IGP e STG rappresenti un punto di riferimento per la conoscenza del nostro patrimonio alimentare che è alla base della promozione delle caratteristiche delle produzioni made in Italy nel mondo e contemporaneamente ne consente la trasmissione nel tempo, tramite l’educazione alimentare rivolta alle nuove generazioni”.
L’Atlante Qualivita si inserisce nel percorso evolutivo occorrono come strumento culturale e scientifico definito da Massimo Bray, Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, “una mappa del capitale non solo economico, ma anche sociale e culturale in Italia”.