SIENA. Protagonisti al Vinitaly di Verona i vini di Fontanafredda, l’azienda piemontese che vanta una tradizione di circa 130 anni. Di proprietà di Banca Mps dal 1932 è stata poi acquisita nel giugno 2008 da parte di una società di cui fanno parte Fondazione Monte dei Paschi di Siena per il 36 per cento e per il 32 per cento ciascuno Oscar Farinetti e Luca Baffigo Filangieri, soci di Eataly, gruppo piemontese che opera nel settore dell’enogastronomia di alta qualità.
La nuova produzione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa dall’amministratore delegato Oscar Farinetti e dal direttore Giovanni Minetti, alla presenza del presidente della Fondazione Monte dei Paschi, Gabriello Mancini, che nella sua introduzione ha spiegato i motivi della decisione della Fondazione di acquistare una compartecipazione in Fontanafredda. In primo luogo, ha osservato, l’operazione va inquadrata nell’ottica della diversificazione con un investimento nel settore dell’agroalimentare di qualità, ma anche per mantenere lo stretto legame senese con l’azienda. "Del resto – ha proseguito – è un comparto a cui guardiamo con attenzione e in questo ambito abbiamo firmato il protocollo con la Fondazione Qualivita proprio per valorizzare i prodotti dell’agroalimentare e un altro ne verrà siglato con Expo 2015 di Milano allo scopo di arrivare a quell’appuntamento con una serie di eventi che sostengano un settore importantissimo per l’economia italiana".
Per quanto riguarda i vini prodotti, illustrata la nuova linea "Le righe" che nell’etichetta riproduce il motivo ornamentale delle case del borgo e che offre l’intera gamma dei gusti vinicoli del Piemonte (barolo, nebbiolo, grignolino, dolcetto d’Alba, pradalupo, gavi) e poi i "Volumi bollati" all’insegna del bere meno, bere meglio con bottiglie in dosi specifiche per due, quattro, sei persone. A questi si aggiunge naturalmente la produzione di vini già conosciutissima e di alta qualità, che comprende anche gli spumanti.
Fontanafredda, che ha creato anche la riserva bionaturale come risposta all’esigenza di un vino buono e pulito, sta lavorando con l’obiettivo del miglioramento qualitativo e della valorizzazione della produzione puntando ad un posizionamento competitivo che guardi alla fascia alta dei consumi del settore. Tutto questo mantenendo la specializzazione nei vini piemontesi e anche la vinificazione interamente nelle cantine dell’azienda con uve coltivate direttamente o acquistate da viticoltori della zona. Altro obiettivo è concentrato sull’export, che attualmente si attesta sul 35% della produzione. Il traguardo è di portarlo al 50 per cento nel medio termine, sia facendo leva già su mercati storici come i Paesi Scandinavi, il Canada, la Gran Bretagna, l’Olanda ed il Giappone, che espandendo l’export su mercati quali Stati Uniti e Germania, o quelli emergenti come il Sudest asiatico.
La nuova produzione è stata presentata nel corso di una conferenza stampa dall’amministratore delegato Oscar Farinetti e dal direttore Giovanni Minetti, alla presenza del presidente della Fondazione Monte dei Paschi, Gabriello Mancini, che nella sua introduzione ha spiegato i motivi della decisione della Fondazione di acquistare una compartecipazione in Fontanafredda. In primo luogo, ha osservato, l’operazione va inquadrata nell’ottica della diversificazione con un investimento nel settore dell’agroalimentare di qualità, ma anche per mantenere lo stretto legame senese con l’azienda. "Del resto – ha proseguito – è un comparto a cui guardiamo con attenzione e in questo ambito abbiamo firmato il protocollo con la Fondazione Qualivita proprio per valorizzare i prodotti dell’agroalimentare e un altro ne verrà siglato con Expo 2015 di Milano allo scopo di arrivare a quell’appuntamento con una serie di eventi che sostengano un settore importantissimo per l’economia italiana".
Per quanto riguarda i vini prodotti, illustrata la nuova linea "Le righe" che nell’etichetta riproduce il motivo ornamentale delle case del borgo e che offre l’intera gamma dei gusti vinicoli del Piemonte (barolo, nebbiolo, grignolino, dolcetto d’Alba, pradalupo, gavi) e poi i "Volumi bollati" all’insegna del bere meno, bere meglio con bottiglie in dosi specifiche per due, quattro, sei persone. A questi si aggiunge naturalmente la produzione di vini già conosciutissima e di alta qualità, che comprende anche gli spumanti.
Fontanafredda, che ha creato anche la riserva bionaturale come risposta all’esigenza di un vino buono e pulito, sta lavorando con l’obiettivo del miglioramento qualitativo e della valorizzazione della produzione puntando ad un posizionamento competitivo che guardi alla fascia alta dei consumi del settore. Tutto questo mantenendo la specializzazione nei vini piemontesi e anche la vinificazione interamente nelle cantine dell’azienda con uve coltivate direttamente o acquistate da viticoltori della zona. Altro obiettivo è concentrato sull’export, che attualmente si attesta sul 35% della produzione. Il traguardo è di portarlo al 50 per cento nel medio termine, sia facendo leva già su mercati storici come i Paesi Scandinavi, il Canada, la Gran Bretagna, l’Olanda ed il Giappone, che espandendo l’export su mercati quali Stati Uniti e Germania, o quelli emergenti come il Sudest asiatico.