Terminate le degustazioni dei vini in vista della preparazione della Guida
TOSCANA. Un lavoro lungo oltre quattro mesi, oltre 2400 vini degustati, frutto del lavoro di 500 aziende, 52 degustatori dell’Associazione Italiana Sommelier appositamente formati che dal 15 maggio al 30 settembre hanno dato il proprio contributo per giungere alla selezione delle etichette che andranno a comporre l’edizione 2024 della Guida Eccellenza di Toscana, diventato il punto di riferimento per l’enologia del Granducato.
Intanto dalle prime indiscrezioni si incominciano a delineare i tratti di cosa dobbiamo aspettarci di trovare nella Guida.
Dall’analisi dei vini degustati si rileva ancora un’anima enoica pressoché caratterizzata nella produzione del vino rosso, cosa che peraltro appartiene alla storia e alla tradizione della Toscana. Spicca in particolare quest’anno una rilevante crescita qualitativa d’eccellenza del Chianti Classico Gran Selezione, dove il sangiovese ormai è diventato assoluto attore dell’appeal organolettico, in trepidante attesa di un ulteriore salto in alto con l’avvento delle UGA.
Il Vino Nobile di Montepulciano sta attraversando un ottimo stato di forma rispetto alle prestazioni degli anni precedenti, e questo diventa un buon auspicio per l’arrivo delle Pievi”, mentre il Brunello di Montalcino resta in una oscillante stabilità, confermando certi convenzionali standard qualitativi acquisiti da tempo.
Molto interessante la realtà dell’Orcia, con alcuni Sangiovese che si smarcano nella personalità offrendo accattivante e austera tempra strutturale e un elevato livello medio di qualità; lo stesso si può dire della Docg Carmignano, dove il gruppo dei vini che offrono standard qualitativi molto sopra la media si è compattata rispetto agli anni passati.
Cambiando zona, nell’areale di Montecucco la crescita è ancora in atto, con una considerevole schiera di vini che tagliano il traguardo dell’eccellenza.
“Il terroir Bolgherese – specifica Roberto Bellini Coordinatore Guida
Per quanto riguarda i vini bianchi, le annate 2021 e 2022 della Vernaccia di San Gimignano si sono mantenute nella norma qualitativa, in un panorama viticolo che vede il mercato dominato dai vini ottenuti da Vermentino, sia da solo sia abbinato ad altri vitigni. A parte qualche invenzione “orange”, è stato molto apprezzato un bianco vinificato da sola colombana e alcuni vini ottenuti da Trebbiano Toscano.
“Considerando la generalità dei vini presentati – conclude Roberto Bellini – si può affermare che ci sono alcuni picchi di generosità alcolica che determinano una struttura un po’ calda, che ovatta quelle graziose spigolosità che il vino dovrebbe offrire nei primi anni della sua evoluzione, proiettando la struttura del vino ai confini dell’inizio della maturità. Il trend di crescita del potenziale in alcol sembra non essersi ancora stabilizzato, ci auspichiamo che s’inverta per evitare la possibilità che quella presenza diventi avversaria e avversiva della gradevolezza dell’equilibrio del gusto del vino. Dall’altra parte diamo invece il benvenuto alla continuità di un impiego più “pensato“ del legno, infatti molte suggestive espressioni di florealità e di fragranze fruttate hanno caratterizzato, per freschezza, una discreta percentuale di vini”.
La presentazione ufficiale della Guida, è fissata per il 2-3 marzo 2024 alla Stazione Leopolda di Firenze, dove è in programma per quelle date la 21esima edizione dell’evento Eccellenza di Toscana, organizzata e promossa da AIS Toscana.