Tra i vini italiani che rientrano nell’accordo di protezione c’è anche la prima Docg nazionale
MONTEPULCIANO. Il Vino Nobile di Montepulciano è nella lista dei 14 vini italiani che rientrano nella protezione di 100 marchi europei a denominazione da parte del governo cinese. Tra i prodotti a marchio infatti che rientrano nell’accordo europeo Pechino-Bruxelles, quattordici sono i vini italiani e tra questi solo tre toscani, tra i quali il Vino Nobile di Montepulciano. Questi prodotti godranno di una particolare attenzione e protezione contro imitazioni e falsi da parte del governo centrale di Pechino che si impegnerà a girare la vite sui controlli interni, agevolando il mercato e le azioni di promozione relative ai prodotti inseriti nella lista.
Un risultato importante per il Consorzio del Vino Nobile, quello di poter rientrare in questa lista, che fa seguito a una serie di azioni legali per la registrazione e protezione del marchio a livello internazionale che il Consorzio ha intrapreso in tutto il mondo a partire dagli anni ’90. «Rientrare in questa lista dove notiamo che molti vini pregiati italiani non sono inseriti, è frutto di un lavoro di concertazione che ci ha visti impegnati in questi anni – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Piero Di Betto – e il risultato dimostra in maniera chiara come solo tenendo unita una denominazione, che in questo caso è rappresentata dal nostro Consorzio, si può competere ed essere tutelati, come in questa circostanza, all’interno di un sistema internazionale dove la globalizzazione rischia sempre di più di indebolire marchi storici come il nostro e come quelli inseriti in questa lista».
Il riconoscimento da parte di Pechino delle prime indicazioni geografiche europee rappresenta una grande opportunità per quelle eccellenze alimentari italiane come il Vino Nobile di Montepulciano, ma anche un importante riconoscimento, da parte del più grande mercato di consumatori al mondo, della tradizione e della qualità dei prodotti agroalimentari italiani ed europei. Questo accordo deriva dal “progetto-test” Ue-Cina, avviato qualche anno fa, che prevedeva inizialmente il riconoscimento di 10 denominazione d’origine e indicazioni geografiche da parte di Pechino e di altrettanti alimenti di qualità d’origine cinesi da parte di Bruxelles. Il completamento del progetto ha portato a 100 i prodotti nella lista, di questi come detto 14 sono vini italiani.
Il traguardo è sempre più importante considerato che il Vino Nobile in Cina, e in generale nei paesi asiatici, ha visto un incremento delle presenze notevole. Nel 2016 la quota export in questi paesi ha quasi toccato il 10% (solo nel 2010 era sul 3%). L’export d’altronde rappresenta per il Vino Nobile di Montepulciano uno sbocco importante con una quota dell’80 per cento di prodotto, con una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania è il primo mercato del Nobile con il 46% della quota esportazioni. Il Vino Nobile è apprezzato anche in Svizzera dove raggiunge il 16 per cento. Il dato più significativo arriva ancora una volta dagli Stati Uniti che segnano una crescita rispetto al precedente anno (+ 1%) arrivando nel 2016 arrivando a rappresentare il 21 per cento dell’export del Nobile.