MONTALCINO. Il top per la vendemmia del Brunello anno 2004: assegnate le cinque stelle, ovvero il massimo del punteggio.
Comincia sotto i migliori auspici il "Benvenuto Brunello", evento di presentazione alla stampa dell'annata già assurta all'olimpo dei vini. L'appuntamento è a Montalcino domani (20 febbraio) e sabato (21 febbraio). "I produttori – afferma il presidente del Consorzio Patrizio Cencioni – sono ottimisti: il Brunello 2004 è un vero fuoriclasse, un vino potente ed elegantissimo, destinato ad un lungo invecchiamento".
Il distretto di Montalcino chiude positivamente il 2008 e delle oltre 6 milioni di bottiglie prodotte nel 2008, il 60% è stato venduto sui mercati internazionali: se il 25% dell’export è destinato agli Stati Uniti, buoni risultati di vendite si sono registrate in Germania (9% del mercato), Svizzera (7%), Canada (5%), ma anche Inghilterra (3%) e Giappone (3%).
Ma, accanto ai "big spender", si fanno strada nuovi mercati emergenti come il Nord Europa, con Svezia e Danimarca in testa, e l’Est Europa, in Russia e Polonia. In America Latina la prima destinazione del Brunello è il Brasile, mentre crescente interesse viene registrato in Messico. Dall’estremo Oriente arrivano, complessivamente, il 2-3% delle vendite di Brunello, con in testa la Corea, seguita da Cina e India. Bene anche in Dubai dove la richiesta viene dai ristoranti di estremo lusso.
Nel distretto del vino di Montalcino – il cui giro d’affari annuale si attesta sui 130 milioni di euro – si producono mediamente sette milioni all’anno di bottiglie di Brunello.
Oltre al Brunello la produzione annovera il Rosso di Montalcino Doc (4,5 milioni di bottiglie), il Moscadello Doc (oltre 80 mila bottiglie), i vini bianchi e rossi della Doc
Sant’Antimo (500 mila bottiglie), i "supertuscans" (500 mila bottiglie) e i vini Igt (3 milioni di bottiglie). Dalle vinacce di Brunello si producono inoltre 250 mila bottiglie di grappa. In tutto il territorio operano complessivamente 250 produttori, di cui 200 imbottigliatori.
Il 100% dei produttori – unico caso in Italia – sono iscritti al Consorzio del Brunello, l’organo di tutela e di controllo del vino di Montalcino
Comincia sotto i migliori auspici il "Benvenuto Brunello", evento di presentazione alla stampa dell'annata già assurta all'olimpo dei vini. L'appuntamento è a Montalcino domani (20 febbraio) e sabato (21 febbraio). "I produttori – afferma il presidente del Consorzio Patrizio Cencioni – sono ottimisti: il Brunello 2004 è un vero fuoriclasse, un vino potente ed elegantissimo, destinato ad un lungo invecchiamento".
Il distretto di Montalcino chiude positivamente il 2008 e delle oltre 6 milioni di bottiglie prodotte nel 2008, il 60% è stato venduto sui mercati internazionali: se il 25% dell’export è destinato agli Stati Uniti, buoni risultati di vendite si sono registrate in Germania (9% del mercato), Svizzera (7%), Canada (5%), ma anche Inghilterra (3%) e Giappone (3%).
Ma, accanto ai "big spender", si fanno strada nuovi mercati emergenti come il Nord Europa, con Svezia e Danimarca in testa, e l’Est Europa, in Russia e Polonia. In America Latina la prima destinazione del Brunello è il Brasile, mentre crescente interesse viene registrato in Messico. Dall’estremo Oriente arrivano, complessivamente, il 2-3% delle vendite di Brunello, con in testa la Corea, seguita da Cina e India. Bene anche in Dubai dove la richiesta viene dai ristoranti di estremo lusso.
Nel distretto del vino di Montalcino – il cui giro d’affari annuale si attesta sui 130 milioni di euro – si producono mediamente sette milioni all’anno di bottiglie di Brunello.
Oltre al Brunello la produzione annovera il Rosso di Montalcino Doc (4,5 milioni di bottiglie), il Moscadello Doc (oltre 80 mila bottiglie), i vini bianchi e rossi della Doc
Sant’Antimo (500 mila bottiglie), i "supertuscans" (500 mila bottiglie) e i vini Igt (3 milioni di bottiglie). Dalle vinacce di Brunello si producono inoltre 250 mila bottiglie di grappa. In tutto il territorio operano complessivamente 250 produttori, di cui 200 imbottigliatori.
Il 100% dei produttori – unico caso in Italia – sono iscritti al Consorzio del Brunello, l’organo di tutela e di controllo del vino di Montalcino