Il crocevia della Giunta pare ormai superato. Si passa oltre
di Raffaella Zelia Ruscitto
SIENA. Bruno Valentini: un passato prima da rivoluzionario e poi da mediatore; un presente da grande alchimista… sul futuro ci potrebbero essere una infintià di opzioni. Tante quante sono le alternative che vengono offerte ad un uomo libero.
Abbiamo raccontato, la sua irruzione “dirompente” sullo scenario politico senese; le sue critiche violente ai vertici del Partito Democratico con tanto di nomi e cognomi; la sua guerra interna per ottenere il sacrosanto diritto di partecipare a primarie libere e non “pilotate”… lo abbiamo visto vincere la contesa democratica e rimettere a posto, un paio di volte, quei vertici da lui criticati che, non paghi della sconfitta, mostravano pubblicamente la protervia di chi ha in mano ancora la gestione viva del partito e non ne fa mistero. Scaramucce e beghe senza fine tra le correnti interne al monolitico (un tempo) partito. E potremmo dire che, alle tradizionali correnti (l’ex DS e l’ex Margherita) se n’è formata un’altra: quella dei valentiniani, ovvero di Siena Cambia. Ovvero ancora, di quegli iscritti al Partito Democrati ormai stufi di una certa gestione personalistica e orba di un bene collettivo, di un passato, di una storia e di un apparato che non dovrebbe, sulla carta, avere padroni.
Vincendo una per nulla scontata tornata elettorale, avendo nemici anche all’interno delle stesse liste di appoggio, lo abbiamo visto prepararsi con decisione alla sfida a due, al ballottaggio. I due candidati (Neri e Valentini) hanno combattuto fino all’ultimo giorno, con durezza sui contenuti ma con rispetto. Infine, lo abbiamo visto, sindaco, stringere la mano al prefetto Laudanna e prepararsi alla dura stagione dell’amministrazione di questo Comune.
Oggi, nelle stanze della politica, il sindaco Valentini sta cercando di disegnare una squadra di Governo che tenga i fili di un equilibro instabile. Troppe le anime da amalgamare: dagli alleati in pista per la vittoria alle famigerate correnti interne al suo partito. Dopo aver “perso” prima ancora di essersi insediato, il controllo suo Consiglio Comunale, di stampo filo-ceccuzziano, il sindaco rischia di cadere nell’ennesima trappola di una Giunta fedele a qualcun altro.
I nomi che circolano, a poche ore dalla ufficialità, sono quelli di Fulvio Mancuso come vicesindaco con delega alle Attività Produttive, Sonia Pallai per il Turismo, Stefano Maggi all’Urbanistica, Anna Ferretti alla Sanità, Leonardo Tafani allo Sport, Sonia Romano alla Pubblica Istruzione, Tiziana Tarquini al Settore sociale e scuola. La cultura resterebbe nelle mani di Valentini (che tiene per sè anche il bilancio), almeno fino a ottobre, data in cui, il designato a prenderla in carico si dovrebbe liberare da precedenti impegni.
Abbiamo raccontato, la sua irruzione “dirompente” sullo scenario politico senese; le sue critiche violente ai vertici del Partito Democratico con tanto di nomi e cognomi; la sua guerra interna per ottenere il sacrosanto diritto di partecipare a primarie libere e non “pilotate”… lo abbiamo visto vincere la contesa democratica e rimettere a posto, un paio di volte, quei vertici da lui criticati che, non paghi della sconfitta, mostravano pubblicamente la protervia di chi ha in mano ancora la gestione viva del partito e non ne fa mistero. Scaramucce e beghe senza fine tra le correnti interne al monolitico (un tempo) partito. E potremmo dire che, alle tradizionali correnti (l’ex DS e l’ex Margherita) se n’è formata un’altra: quella dei valentiniani, ovvero di Siena Cambia. Ovvero ancora, di quegli iscritti al Partito Democrati ormai stufi di una certa gestione personalistica e orba di un bene collettivo, di un passato, di una storia e di un apparato che non dovrebbe, sulla carta, avere padroni.
Vincendo una per nulla scontata tornata elettorale, avendo nemici anche all’interno delle stesse liste di appoggio, lo abbiamo visto prepararsi con decisione alla sfida a due, al ballottaggio. I due candidati (Neri e Valentini) hanno combattuto fino all’ultimo giorno, con durezza sui contenuti ma con rispetto. Infine, lo abbiamo visto, sindaco, stringere la mano al prefetto Laudanna e prepararsi alla dura stagione dell’amministrazione di questo Comune.
Oggi, nelle stanze della politica, il sindaco Valentini sta cercando di disegnare una squadra di Governo che tenga i fili di un equilibro instabile. Troppe le anime da amalgamare: dagli alleati in pista per la vittoria alle famigerate correnti interne al suo partito. Dopo aver “perso” prima ancora di essersi insediato, il controllo suo Consiglio Comunale, di stampo filo-ceccuzziano, il sindaco rischia di cadere nell’ennesima trappola di una Giunta fedele a qualcun altro.
I nomi che circolano, a poche ore dalla ufficialità, sono quelli di Fulvio Mancuso come vicesindaco con delega alle Attività Produttive, Sonia Pallai per il Turismo, Stefano Maggi all’Urbanistica, Anna Ferretti alla Sanità, Leonardo Tafani allo Sport, Sonia Romano alla Pubblica Istruzione, Tiziana Tarquini al Settore sociale e scuola. La cultura resterebbe nelle mani di Valentini (che tiene per sè anche il bilancio), almeno fino a ottobre, data in cui, il designato a prenderla in carico si dovrebbe liberare da precedenti impegni.
Se si confermeranno questi nomi non si potrà certo definire una Giunta a prevalenza di “valentiniani”. E neppure una giunta a prevalenza di “nomi nuovi”. E non parliamo delle competenze e delle alte professionalità necessarie per superare la crisi contingente.
Restano poche ore di attesa: le scadenze incombono. Il 27 giugno è fissata la prima seduta del Consiglio Comunale e comunque è stato annunciato che la squadra di Governo sarà presentata domani (20 giugno). Vedremo subito gli equilibri su quali forze si basano, quali caratteristiche hanno e come si sono contese il controllo sul sindaco.
Il riserbo delle prossime ore permetterà ancora qualche ameno volo pindarico che servirà per sognare…
Poi si potrà cominciare a tirare le somme: a capire con maggiore chiarezza il quadro che si delinerà ogni giorno più limpido. E il futuro di Siena e di Bruno Valentini mostrerà il suo volto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA