La sbornia da "luci della ribalta" e la fuga da amicizie scomode
di Raffaella Zelia Ruscitto
SIENA. Confesso che sono due notti che non dormo. L’idea di essere sbranata da Bersani – o da qualche suo democratico (chessò, Sposetti, per esempio, che pare invelenito tante ne dice contro tutti, giornalisti per primi) – mi ha messo in ambasce. Intanto, per mettermi ai ripari, ho prenotato il richiamo per l’antitetanica… non si sa mai!
Questi politici ne stanno dicendo di tutti i colori: da destra a sinistra è un florilegio di banalità, ipocrisia, imbarazzante approssimazione. Sull’ex presidente Mussari prima, e sulla banca Mps poi, si sono scatenate reazioni scomposte: “lo abbiamo mandato via”, ha detto D’Alema. Ma chi? Mussari! Ma se ha fatto due mandati e, a fine corsa se n’è andato bel bello a fare il presidente dei bachieri italiani! E poi: ma non si era detto che la politica non entrava in banca? E allora che vuol dire “lo abbiamo mandato via?”. La banca non c’entra con la politica. Eheee, magari. Peccato che così non è stato mai, praticamente. In passato, diciamo, in virtù di una pluralità di correnti (sempre politiche, che spaziavano dalla democrazia cristiana ai socialisti, dai comunisti ai liberali), il Monte è stato guidato con un certo equilibrio, senza perdere mai di vista il bene della banca e quindi della città… poi è arrivato il monopolio. E come nella migliore – o peggiore – tradizione, si è perso l’equilibrio e con esso la decenza. Li abbiamo visti sfilare tutti in quessti giorni: Amato, Bassanini, Berlinguer, Berlusconi, Bersani, D’Alema, Visco… per non essere una faccenda politica è stata fin troppo commentata, e spesso con dovizia di particolari, incontri, presentazioni, rapporti più o meno diretti tra persone di indiscusso potere.
Chi ha la presunzione di non dover dar conto a nessuno del suo operato, spesso si lascia andare ad azioni spregiudicate con la certezza di immunità. La storia, poi, è piena di “intoccabili” a cui ispirarsi. Soprattutto nell’ultimo trentennio. Alla fine, fortunatamente, arriva la Magistratura e le cose vengono fuori. E, a tal proposito, confrontiamoci con il nostro simpatico Sposetti, con cui, ormai, abbiamo un rapporto amicale… Menomale che di eroi come il nostro ex sindaco Ceccuzzi ce ne sono pochi! Se non ci fosse stato lui che, per amore della città, rinunciava al posto in Parlamento e veniva qui a fare il sindaco per mettere a posto le cose in Comune e in Banca…. Sposetti, ma che fa, provoca? Ma lo sa, almeno, di cosa parla? Ma si riferisce, davvero, a Ceccuzzi Franco? A quello che, sul suo sito presenta questo curriculum: “Dirigente politico, è stato segretario provinciale dei Ds, lavorando con grande passione al progetto de L’Ulivo, di cui è stato coordinatore provinciale, e del Partito Democratico. E’ stato eletto deputato, per la prima volta, nelle liste de l’Ulivo alle elezioni politiche del 2006. Nel corso della XV legislatura ha fatto parte della Commissione VI Finanze dove ha caratterizzato il suo impegno parlamentare sia su temi di carattere generale, che di interesse locale. E’ stato primo firmatario di numerose proposte di legge e risoluzioni, dalle quali sono stati approvati provvedimenti attesi come quello che apre al regime fiscale agevolato per le contrade e le società di contrada, l’abrogazione del tetto di voto al 30 per le fondazioni ex bancarie, alcune nuove disposizioni sugli studi di settore, l’innalzamento delle detrazioni sui mutui prima casa, lo sblocco della portabilità dei mutui. Nel rapporto con suo territorio d’elezione, al quale è molto legato, ha raccolto il Patto per Siena dalla positiva esperienza dei parlamentari che lo hanno preceduto, per promuovere azioni di grande interesse locale. Il 14 Ottobre è stato eletto costituente nazionale del Partito Democratico nella lista Democratici per Veltroni. E’ membro dell’esecutivo regionale del Partito Democratico della Toscana, come responsabile dell’economia. Presiede l’associazione Polis. Centro per il dialogo con le istituzioni, nata per rafforzare le attività di studio, di ricerca e di pubblicazione legate all’attività parlamentare, per unire la politica locale a quella nazionale”. E’ proprio lui l’eroe che aveva necessità di sedere sulla poltrona di sindaco per “cambiare le cose”? E mentre era impegnato in tutte le sue altre illustri cariche, poverino, non poteva fare nulla? Tutta colpa di quei cattivoni (tipo il suo carissimo amico Giuseppe Mussari), che gli facevano grandi sorrisi davanti, gli sedevano accanto negli incontri pubblici, gli davano grandi pacche sulle spalle, li portavano alle cene sulla costiera amalfitana, e poi… gli nascondevano la verità delle cose sulla banca! E pure la vicenda Comune è tutta colpa dei traditori della ex Margherita. E’ stata una vera indecenza non votare un Bilancio con voci senza copertura per diverse centinaia di migliaia di euro! E pure la discontinuità… quando una parte del suo partito gli chiedeva il totale ricambio della deputazione della Fondazione Mps, lui si oppose. Chissà perchè!
Ma, come tutti gli eroi che meritano questo appellativo, Ceccuzzi non demorde. Si è presentato alle primarie del centrosinistra vincendole a mani basse (contro un solo avversario del Sel), con ben millenovecentoerotte preferenze (sic). Ed è pure riuscito a spaccare un partito al punto che, si mormora, ci siano sempre maggiori pressioni da Siena e pure dalla provincia, affinchè si faccia da parte e si apra una nuova stagione per il Pd senese. Sempre voci di corridoio, sebbene attendibili, parlano di un freno da Roma. Si attendono i risultati delle prossime politiche per prendere una decisione su Siena. Farlo prima, con i riflettori puntati sulla città, sarebbe come ammettere che qualcosa, nel circuito del partito, non ha funzionato. Invece si deve fare quadrato intorno al candidato… come nella migliore tradizione cavalleresca.
Come si dice – ma è una ipotesi che speriamo fortemente non sia vera – che si attendano la fine delle politiche anche per dare un seguito alle indagini su Mps. Il cartello in Procura è sempre attaccato: “Si comunica che il Procuratore della Repubblica e i sostituti procuratori non rilasceranno dichiarazioni in relazione alle indagini in corso sulla vicenda Banca Mps”. E, proprio quel cartello ha bloccato i tanti giornalisti che ancora in queste ore sono davanti alla porta dei procuratori Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso riuniti per fare il punto delle indagini. Silenzio totale. I nostri magistrati sono bravissimi nel parlare con i giornalisti senza lasciar trapelare alcuna notizia sulle indagini. I più se ne vanno con le pive nel sacco ma determinati a trovare, in città, personaggi disposti a “parlare”. E qualcuno, di questi tempi, si trova. La cortina di omertà è sfilacciata.. il re è nudo o meglio in mutande…
Se il degrado di una società di calcola anche in base alla velocità con cui i “genuflessi al potere”, i collusi, gli ignavi e gli stessi protagonisti ritornano nell’ombra, cercano vie di scampo, rinnegano il passato e le vecchie amicizie, ingarbugliano la realtà e negano l’evidenza… nell’affare Monte dei Paschi siamo decisamente al grado più basso della scala. Più o meno nel fango. E Dio solo sa quanto, in tutto questo scenario, avremmo bisogno di un eroe. Magari anche più di uno, tanto per non cadere nella logica del principe… si accettano solo eroi veri, astenersi perditempo o raccomandati di turno!
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