L'europarlamentare Evi (Europa Verde) contro l'ipotesi di chiusura degli stabilimenti in Italia, Polonia e Slovacchia

BRUXELLES. “Le vicende di questi giorni relative alla Whirlpool, che pare stia chiudendo definitivamente tutti i propri siti produttivi nella UE, in particolare in Italia, Polonia e Slovacchia, favorendone la possibile acquisizione da parte di aziende turche e cinesi, destano grandissima preoccupazione per il futuro di migliaia di lavoratori”, dichiara l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde.
“Le conseguenze per il mercato del lavoro nell’Ue, qualora la Whirlpool lasciasse la regione EMEA, sarebbero disastrose – aggiunge – e risultano incomprensibili a fronte delle svariate sovvenzioni pubbliche ricevute dal gruppo nell’ultimo decennio, a seguito dell’accordo sottoscritto con il MISE nel 2018 per il mantenimento dei cinquemila dipendenti nei sei siti italiani, compreso quello di Siena, e a dispetto del fatturato in attivo presentato nel 2021″.
“È inaccettabile che una multinazionale che ha ricevuto ingenti soldi pubblici e i cui dati consuntivi dimostrano un aumento delle vendite, metta a rischio di licenziamento migliaia di lavoratori. Non c’è in questo caso alcuna crisi aziendale e quindi alcun valido motivo a sostegno di questo scenario”, commenta Ginevra La Russa, portavoce di Europa Verde Siena.
“È ora di dire basta a queste inammissibili speculazioni finanziarie che vengono decise sulla pelle dei lavoratori. Per queste ragioni – conclude Evi – ho presentato alla Commissione europea un’interrogazione prioritaria, affinché si intraprendano azioni concrete a sostegno dei lavoratori Whirlpool ora a rischio in Toscana e in altre regioni italiane ed europee e si mettano in campo misure immediate per prevenire i drammatici effetti sociali della scelta di Whirlpool di abbandonare le proprie attività nell’UE”.