Marco Falorni, consigliere di Impegno per Siena, riferisce quanto accaduto a Consiglio Comunale sospeso
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/originali/1368873476659.jpg)
SIENA.Il movimentato Consiglio Comunale di ieri pomeriggio a Siena, sta tenendo banco, anche in queste ore, sui social. Attivi i consiglieri comunali di opposizione che criticano la scelta fatta da alcuni “colleghi di maggioranza” e, non ultimo, dal Presidente del Consiglio Comunale, Mario Ronchi che, di fronte a 16 consiglieri che avevano votato la mozione di Campanini sugli appalti pubblici, ha deciso di annullarla per mancanza di numero legale. Una decisione contestata dalle minoranze che, inascoltate, hanno deciso di recarsi personalmente dal Prefetto.
Lo racconta in un suo posto sul suo blog, Marco Falorni, consigliere di Impegno per Siena.
“Dunque, riepiloghiamo. Nel primo pomeriggio di oggi 11 ottobre 2016 era in discussione una mozione sugli appalti pubblici, per limitare il ricorso al massimo ribasso, presentata da Campanini e appoggiata da tutta la minoranza. Sulla stessa mozione Campanini ha poi presentato anche un emendamento. La mozione era sacrosanta, e perfino la maggioranza si è spaccata, con diversi consiglieri che hanno abbandonato l’aula per non essere costretti a votare contro come da ordini di scuderia. A questo punto gli strateghi del PD, per non finire perdenti, hanno fatto uscire altri consiglieri in modo da far mancare, secondo loro, il numero legale. Si è votato l’emendamento, che ha riportato 12 voti a favore (tutta la minoranza presente), due voti contrari (Persi e Periccioli) e due astenuti (Lorenzetti e il presidente Ronchi). In tutto 16 votanti. Subito dopo il presidente del consiglio comunale, Mario Ronchi, avvalendosi della impassibilità della segretaria generale, ha annullato la votazione in quanto a suo dire carente di numero legale sufficiente. Cosa non vera a giudizio della minoranza, che ha fatto rilevare che tale decisione non è conforme all’articolo 48 del regolamento del consiglio comunale combinato con l’articolo 20 dello statuto comunale, per cui 16 votanti sono sufficienti per garantire la legittimità del voto. Niente da fare, Ronchi è stato irremovibile, e poco dopo ha interrotto definitivamente la seduta, visto che erano usciti anche i consiglieri di maggioranza superstiti.
A questo punto dieci consiglieri comunali di opposizione si sono immediatamente recati dal prefetto vicario dott. Rosa Inzerilli per illustrarle il comportamento, che si ritiene non corretto, tenuto dal presidente, e per chiederle di intervenire sul Comune per revocare, in autotutela, l’annullamento del voto. Dopo il colloquio dal vivo in prefettura, dodici consiglieri comunali di opposizione hanno formalizzato per scritto il loro esposto al prefetto vicario. Vedremo i prossimi sviluppi. Per ora, sul piano politico, si può già registrare l’ennesima spaccatura nella maggioranza, e lo sprezzo del PD & C. per le prerogative del consiglio comunale e quindi dei cittadini, atteggiamento reiterato ormai varie volte, e quindi tale da meritare una condanna senza appello. Sul piano morale e politico, per ora”.