La presidente dell'Associazione Vittime del Salvabanche chiarisce le prossime mosse dopo la pronuncia della Corte d'Appello di Firenze
AREZZO. La sentenza della Corte d’Appello di Firenze che ha annullato le multe inviate dalla Consob ad alcuni ex amministratori di Banca Etruria, in quanto frutto di un procedimento sanzionatorio avviato oltre i termini di legge, dimostra con evidenza il cattivo operato della Consob. Lo afferma l’Associazione Vittime del Salvabanche, per voce della presidente Letizia Giorgianni. ” Finalmente è stato messo nero su bianco quanto da noi sostenuto da tre anni a questa parte, e quanto emerso anche dalle indagini della magistratura, nonchè dalla recente Commissione parlamentare d’Inchiesta sulle Banche (il cui presidente Casini non valutò con la necessaria attenzione le gravi incongruenze delle dichiarazioni di Banca d’Italia e Consob). Adesso però non sarà più possibile ignorare il nesso tra il cattivo operato di Consob e le perdite economiche subite dai risparmiatori di Banca Etruria.
In tal senso, come Associazione, promuoveremo una causa risarcitoria contro Consob, e la società di revisione di Banca Etruria, alla quale potranno aderire i risparmiatori che detenevano titoli di Banca Etruria.
“La Corte d’Appello di Firenze – sostiene il consulente legale dell’Associazione, avv. Letizia Vescovini – riconosce nella sentenza con cui sono state annullate alcune sanzioni agli amministratori, che Consob fosse venuta a sapere da Banca d’Italia il 6 dicembre 2013 che Banca Etruria era sull’orlo del commissariamento, salvo si fondesse con una banca più grande. Il prospetto pubblicato in occasione dell’aumento di capitale del 2013, non dava contezza di ciò e quindi sarebbe falso e fuorviante, come in effetti Consob ha contestato 3 anni dopo, a ottobre del 2016. Perché quindi Consob non ha avviato da subito l’indagine, bloccando l’aumento di capitale ed evitando così a tanti azionisti di gettare i loro risparmi in una banca ormai decotta che mai avrebbe restituito quanto investito ? In quel momento vennero emessi anche prestiti obbligazionari convertibili e obbligazioni subordinate. È noto che sia gli azionisti sia gli obbligazionisti abbiamo perso con la risoluzione di banca Etruria i loro risparmi e ritengo che Consob non possa ritenersi priva di responsabilità e debba risarcire chi ha investito facendo legittimo affidamento su tali prospetti e sull’efficienza dei controlli”.