AREZZO. Prendiamo atto dell’ulteriore sentenza in merito al disastro MPS- Antonveneta. Questa volta è la Cassazione a condannare in via definitiva l’ex DG di Banca MPS Vigni al pagamento di 50 milioni di Euro a favore del MPS per “responsabilità di mala gestio ai danni del patrimonio sociale” commessa “nell’esercizio delle sue funzioni in riferimento a una serie di operazioni estremamente rischiose” .
Ancora una volta vengono accertate, e condannate, condotte non regolari, anche queste già più volte contestate dagli azionisti dell’Associazione Buongoverno MPS e da alcuni azionisti senesi nelle Assemblee MPS e in precisi esposti agli Organi di Vigilanza. Ormai appare del tutto chiaro il quadro accusatorio riguardo alla detta operazione Antonveneta, ora definita anche dalla Cassazione come “peccato originale” del crac di Banca MPS. Un quadro accusatorio che si è protratto negli anni, e nelle gestioni dei vari CDA che si sono succeduti fino ad oggi, che, pur di fronte a richieste ed evidenze, niente hanno fatto per accertare verità e responsabilità sul più grande scandalo finanziario italiano.
Ci auguriamo che questa ennesima condanna, che oltre ad indicare l’origine di varie condotte non regolari e il loro proseguimento fino ad oggi, evidenza con estrema chiarezza le responsabilità dei vari CDA, induca i PM di Milano a rivedere la loro sorprendente ostinazione nel chiedere l’archiviazione per Profumo e Viola, che hanno commesso atti simili, se non analoghi, a quelli per i quali Mussari e Vigni hanno subito varie condanne, e ad attivarsi per sostenere i diritti lesi alle migliaia di risparmiatori azzerati e danneggiati da aumenti di capitale basati su bilanci artefatti e comunicazioni sociali non corrette.
Chiederò che questa nuova commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche rappresenti l’occasione giusta per continuare a monitorare questa banca, specialmente adesso che si sta concludendo l’ultimo tassello della sua lunga crisi, senza nessun compratore all’orizzonte a sostituire lo Stato (che dovrà comunque uscire dal capitale).
Letizia Giorgianni Associazione Vittime del Salvabanche
