Continuerà la chiusura degli sportelli
SIENA. Tradizionale conference call dell’ad Fabrizio Viola, e del cfo Bernardo Mingrone dopo la presentazione della trimestrale approvata dal cda.
“Siamo aperti a fusioni e acquisizioni. Dopo l’esame della Bce il Cda ha indicato Ubs e Citibank come advisor per cercare opportunità. Siamo pronti a partecipare al consolidamento del mercato, è un’occasione importante. La banca si presenterà nelle condizioni migliori” ha detto l’ad Fabrizio Viola, in conference call con gli analisti. Per quanto riguarda l’aumento di capitale da 3 miliardi: “è sottoposto all’autorizzazione della Bce – ha detto – siamo attendendo, però faremo tutto il necessario per far sì che l’operazione sia coronata da successo. Dopo l’aumento di capitale saremo in grado di aumentare il Cet 1 (coefficiente patrimoniale, ndr) sopra la soglia del 10,2%, ovvero al di là del limite imposto da Bce”; e il cfo Mingrone ha aggiunto: “Nel 2018 Mps avrà circa 1.800 filiali contro le 3.000 del 2012. Nei prossimi tre anni è prevista la chiusura di altri 350 sportelli, mentre 700 saranno ristrutturati. Sono previsti risparmi per 23 milioni di euro” con l’obiettivo di gestire la clientela in maniera più efficace, importando il modello banca online Widiba e digitalizzando tutta la banca”.
Sull’ipotesi bad bank “non si conosce ancora il contenuto del progetto, non abbiamo visto una bozza; anche noi stiamo aspettando per vedere come il Governo intende procedere. So che vi sono una serie di problemi a livello di rispetto delle regole sugli aiuti di Stato”, ha risposto Viola agli analisti durante la conference call. “E’ possibile che il Governo possa introdurre una serie di cambiamenti nell’attuazione delle regole di recupero per migliorare i tempi di recupero delle sofferenze, che in Italia sono abbastanza lunghi rispetto al resto d’Europa. Questo credo che sia un passaggio fondamentale per migliorare il fair value delle sofferenze”. Per Viola, “qualsiasi cosa che possa ridurre i tempi di recupero è positivo. E’ un punto sicuramente importante per le banche italiane e per Mps che ha una notevole esposizione agli Npl”.
“Il ritorno all’utile nel 1° trimestre del 2015, ottenuto in un contesto di nuove e più severe regole europee, conferma che il nostro piano industriale produce i primi effetti positivi” e “lo scopo primario dell’aumento – ha sottolineato l’ad – è quello di ripagare completamente quel miliardo e 100 rimanente di nuovi strumenti finanziari (Monti Bond)”.
“Vogliamo lavorare con meno filiali: se sommiamo la chiusura delle filiali in questi tre anni e nei prossimi tre avremo circa 900 filiali chiuse, il che rende Mps una delle banche più snelle e leggere del sistema bancario italiano”. Nel 2018, ha spiegato il cfo Bernardo Mingrone, Montepaaschi avrà circa 1.800 filiali precisando che nei prossimi tre anni e’ prevista la chiusura di altri 350 sportelli.
Banca Mps si aspetta di chiudere in utile netto l’anno in corso, secondo le previsioni del nuovo piano, ha riferito Mingrone, spiegando che il raggiungimento di questo obiettivo consentirebbe di evitare il pagamento in azioni della cedola sui Monti Bond. Nella guideline del nuovo piano 2014-2018, la banca indica anche un utile pre provision tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro per il 2015.