Road show per spiegare il Piano Industriale 2012-2015
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di Red – foto di Corrado De Serio
SIENA. In giro per l’Italia, Fabrizio Viola è molto loquace su cosa si aspetta nel futuro di banca MPS ed ha un’identità di vedute con il presidnte Profumo. Nell’intervista di cui riferiamo a parte, l’ad – quasi all’unisono con la dichiarazione fatta da Profumo a Padova per incontrare gli addetti di Antonveneta – ha aggiunto che in questo momento non ci sono contatti con possibili investitori “anche perché non c’è interesse da parte della banche straniere di investire su istituti italiani” e che in prospettiva “vedono” meglio l’ingresso di fondi sovrani interessati a recupero di valore, piuttosto che quello di banche, specie straniere, interessate a processi aggregativi estranei alla politica industriale di MPS.
E allora perchè annunciare un aumento di capitale, notizia che solitamente deprime un titolo, se non si hanno idee chiare sul nome dell’investitore che naturalmente diventerà il socio di riferimento a posto della decotta Fondazione? Anche perchè, ed è cosa più grave, secondo il presidente non è previsto un piano B. “Se va peggio di come stanno andando le cose (in riferimento alla crisi generale) salta l’euro, perciò non si poteva ipotizzare un piano B. Un piano B che non abbiamo preventivato perché contiamo sul fatto che l’euro non salti. Per questo abbiamo fatto un solo piano per di più giocando al ribasso per darci maggiori sicurezze”. Sulle Fondazioni di Mantova e Padova è stata avviata un’analisi per il loro utilizzo: “Abbiamo chiesto delle analisi sull’attività ed in particolare su come agiscono sul territorio perché abbiamo la volontà di continuare il loro lavoro. Le Fondazioni devono essere attori del territorio, sono un punto di appoggio del territorio, per questo non ritengo opportune eventuali linee che puntino a investimenti a pioggia”.
La festa è finita, e non solo a Siena, lo dimostra il pianto del governatore del Veneto, Luca Zaia, presente all’incontro padovano. “Il Veneto ha dato tanto ad Antonveneta, adesso deve anche ricevere”. Il politico leghista ha continuato: “Profumo è un grande manager e sappiamo quanto sia attento all’economia del Veneto, alle sue potenzialità di consolidamento ed ulteriore sviluppo, quindi auspichiamo che le sue scelte, per Antonveneta, tengano conto, pur nel rispetto dell’autonomia del gruppo dirigente, anche delle aspettative dei veneti”.