Informazioni prese da Bper Futura farebbero riflettere
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di Mauro Aurigi
SIENA. Ieri su queste pagine mi lamentavo che mancasse ogni utile notizia su quel Carneade che è Fabrizio Viola, il nuovo d.g. e futuro a.d. del Monte, (https://www.ilcittadinoonline.it/news/145110/L_arrivo_di_Viola_e_il_grande_taumaturgo.html). Con l’occasione attribuivo al sindaco Ceccuzzi una imperdonabile leggerezza a tale riguardo, vista la delicatezza dell’incarico e il particolare momento attraversato dalla Banca.
L’inchiostro digitale non si era ancora asciugato su quelle pagine che ecco, oggi stesso, quelle notizie mi si sono materializzate davanti agli occhi sotto forma dell’edizione del dicembre 2011 di un ben acconciato periodico edito dalla “BPER FUTURA, Associazione azionisti per lo sviluppo della Banca Popolare dell’Emilia Romagna” (quest’ultima è la banca di cui fino a ieri era amm.re delegato proprio il nostro Dott. Viola). La BPER FUTURA, si legge sul suo periodico, “è un’associazione senza scopo di lucro che si propone di promuovere una partecipazione attiva, cosciente ed informata dei soci alla vita sociale della Banca Popolare dell’Emilia Romagna”. Inoltre si scopre che ha sede legale a Modena, ma anche una decina di filiali in tutte le maggiori città della Regione e che i suoi esponenti, e sono decine, sono tutti indicati come professionisti, professori ed avvocati. Insomma un’ottima e seria pubblicazione, come si può vedere qui: https://anonfiles.com/cdn/1326895471767.pdf.
C’E’ CHI ATTRIBUISCE AL VIOLA TUTTE LE ATTUALI DIFFICOLTA’ DELLA BANCA POPOLARE EMILIA-ROMAGNA
Su questa pubblicazione si dicono però anche altre cose. Per esempio che il Viola non sarebbe proprio lo straordinario taumaturgo che tutti, sindaco, presidente della Provincia di Siena, presidente del Monte, stampa ecc., ci hanno presentato. Anzi è lui il massimo bersaglio preso di mira in quella pubblicazione: il declino della BPER (perdita del 40% del valore azionario, liquidità aziendale passata da +1,9 a –4,3 miliardi con conseguente indebitamento, dimezzamento degli utili) ed anche i poco etici atteggiamenti di una casta dirigente aziendale assai “sclerotizzata”, vengono per lo più collegati ai tre anni di presenza del Viola come a.d. C’è proprio da pensare, presumibilmente, che questi, sentendosi così poco amato, abbia abbandonato la BPER (ma forse è stata una fuga più che un abbandono) insalutato ospite, tanto che il presidente della banca ha dichiarato di aver saputo della sua assunzione al Monte una mattina leggendo la stampa.
Dunque il parallelo della BPER col MPS è pressoché perfetto, solo che noi, al solito, siamo sempre più ganzi degli altri: il vertice aziendale “sclerotizzato” ce lo teniamo da ben 15 anni, durante i quali il declino è stato costante fino ad arrivare a livelli assai più gravi della banca emiliana: il titolo ha perso non il 40%, ma il 90% del suo valore, gli utili sono stati pressoché annullati e ci sono debiti che non si sa come pagare. Ma ecco che per rimediare alla grave situazione del Monte si chiama il Viola (che pure quando era alla Banca Popolare di Milano, pare non se la sia cavata tanto bene).
Ed ora non rimane che chiedere a Ceccuzzi e Bezzini dove abbiano attinto le informazioni su questo signore, tanto da farsene garanti. Siccome credo che i due non abbiano strumenti “specialistici” devo necessariamente pensare che sia stato loro consigliato da qualche “autorevole” suggeritore. Potrebbe anche trattarsi del presidente del Monte Mussari, come sento dire, ma la cosa sarebbe assurda considerato che la “discontinuità” ceccuziana dovrebbe riguardare anche lui. Deve trattarsi di qualcun altro.
Comunque sia la cosa è di una gravità spaventosa: il Viola è stato scelto, forse, con la stessa leggerezza con cui è stata acquistata la Banca Antonveneta. Il Monte e con esso la Città non possono reggere ad altre “delusioni” : la “discontinuità” di cui ha parlato Ceccuzzi non può limitarsi alla Banca e alla Fondazione, ma a tutto il sistema Siena (quindi anche a lui e a Bezzini).
O per Siena non c’è speranza.