"Il sindaco non può far pensare a chissà quali complotti esterni"

Mi ha però particolarmente colpito l’intervista rilasciata oggi dal sindaco Valentini al Corriere Fiorentino, nella quale fra l’altro afferma: “Se ci fosse stata la stessa solerzia anche nei confronti di altre società sportive professionistiche o di altre banche, come c’è stata a Siena, non ci sarebbero stati solo i casi MPS e Mens Sana”, come se la città fosse vittima di una specie di congiura della Magistratura, perché le irregolarità compiute dalla Mens Sana Basket sarebbero comuni a tutto il mondo dello sport italiano, così come quelle compiute nella Banca Monte dei Paschi si sarebbero verificate in tante banche italiane.
Il fatto che il malaffare, l’ansia del potere e la voglia di arricchimento personale, sfruttando posizioni pubbliche o il sano tifo sportivo, siano diffuse sia a Siena che nel resto d’Italia, non credo possa giustificare comportamenti illegali, così come non penso che i cittadini senesi affezionati alla squadra di basket vorrebbero continuare ad avere amministratori disonesti pur di continuare a vincere scudetti, sacrificando anche le altre discipline sportive praticate a livello amatoriale da tanti giovani e ragazzi.
Naturalmente non voglio esprimere condanne prima che lo abbia fatto la magistratura, ma il solo elenco delle accuse e dei documenti presentati dal dottor Nastasi impressionano.
Un sindaco che si presentava come innovatore non può invitare i cittadini a risalire la china della crisi immaginando chissà quali complotti esterni. Deve guardare in faccia la realtà e dire la verità ai senesi: in questi anni la città è stata saccheggiata da persone che avevano fatto dell’arricchimento personale la regola di vita; da un clan di potenti chiuso e protetto che usava le risorse della Banca per condizionare tutta la vita cittadina.
Per uscire da questa vergogna ci vuole un moto d’orgoglio e praticare una politica della cosa pubblica tutta diversa; bisogna tagliare i ponti con quel passato che sembra ancora condizionare la nuova amministrazione e promuovere un’etica della politica nuova basata sull’onestà, sul disinteresse personale e sulla trasparenza degli atti.
Laura Vigni, consigliere “Sinistra per Siena, RC, SsM”