"E' dal 2013, quando abbiamo partecipato alla raccolta firme per la legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero, che proponiamo di superare il modello cassonetto stradale-camion-inceneritore"
SIENA. L’assemblea dei 105 comuni dell’Ato Toscana Sud, che si è tenuta lunedì 23 aprile a Siena, ha approvato la riorganizzazione dei servizi e delle infrastrutture minori relative ai rifiuti, ed ha così riconosciuto il fallimento delle strategie sui rifiuti che sono state portate avanti negli ultimi anni.
Di fronte alle percentuali ridicole di raccolta differenziata, ferma da anni intorno al 40% e ben al di sotto dell’obiettivo di legge del 65%, ieri i sindaci hanno votato una riorganizzazione dei servizi.
E’ almeno dal 2013, quando abbiamo partecipato alla raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero, che proponiamo di superare il modello cassonetto stradale-camion-inceneritore. Sostenevamo, ed i dati ci hanno dato pienamente ragione, che con quel modello non avremmo mai superato il 50% di raccolta differenziata.
Proponevamo il modello Rifiuti zero, che si basa sulla raccolta porta-a-porta generalizzata, come a Capannori, dove in pochi anni sono al 86,66 % di raccolta differenziata, come nel Consorzio Priula che vede comuni con percentuali di differenziata tra l’80% ed il 90%!
I grandi dirigenti di Siena Ambiente ci rispondevano come un disco rotto: “non si può fare, costa troppo”.
La Regione Toscana poi ha creato il maxi-ATO dei rifiuti Toscana Sud ed ha spinto nella direzione del gestore unico; così è nata SEI. Sono note a tutti le vicende giudiziarie legate alla gara d’appalto, fino all’arrivo dei commissari.
Ai cittadini, che sono stati tenuti ben lontani dalle informazioni e dalle possibilità di partecipare democraticamente alle scelte in tema di rifiuti, sono state addossate bollette sempre più care.
Per i sindaci del PD di Siena e provincia i servizi pubblici locali sono da affidare a società esterne specializzate. Noi invece siamo convinti che i servizi pubblici locali, come la raccolta dei rifiuti, vadano discussi, organizzati e gestiti con la partecipazione dei cittadini.
L’assessore Paolo Mazzini per il successo della riorganizzazione del servizio rifiuti dice : “confidiamo nel cittadino responsabile e virtuoso”! Secondo Mazzini finora gli scarsi risultati della differenziata a Siena sono quindi dovuti ai comportamenti poco responsabili e poco virtuosi dei cittadini, non a come è stato organizzato il servizio da SEI !!
Lunedì 23 aprile il Comune di Siena e l’assessore Mazzini hanno approvato il nuovo Piano di riorganizzazione del servizio rifiuti ma con chi ne hanno parlato?
Forse in sede di consiglio comunale?
Forse in assemblee pubbliche con i cittadini?
Oppure hanno semplicemente approvato un Piano proposto dai soliti tecnici, magari proprio quelli delle strategie che hanno portato all’attuale situazione fallimentare del 41% di raccolta differenziata?
E’ un processo decisionale sbagliato e per niente democratico quello che ha portato all’approvazione del Piano dei servizi relativi ai rifiuti.
E’ sbagliato anche nel merito perché non supera il modello cassonetto-camion-inceneritore, ma rende soltanto punitivo il sistema del cassonetto tramite una card che pesa i rifiuti, che ciascuno conferisce. Le scelte dei sindaci si possono così sintetizzare: cari cittadini, visto che non siete stati virtuosi e responsabili, vi costringeremo con la card a diventarlo!
Questa è la logica del Piano di riorganizzazione, la grande strategia pensata non insieme ai cittadini ma contro i cittadini!
A Siena il 10 giugno abbiamo una occasione storica per mandare a casa una casta di amministratori così poco preparati e così poco democratici.
Abbiamo l’occasione di eleggere una nuova leva di amministratori, che portino nuove idee, nuove soluzioni condivise e partecipate.
Nel caso dei rifiuti la strategie già collaudate e che funzionano bene sia in città grandi che in città piccole si chiamano “Rifiuti Zero”.
Alessandro Vigni candidato sindaco di “Sinistra per Siena “ e “Potere al Popolo”